Le risorse sono quelle che sono, al Comune, che della Ricci Oddi è l'ente di riferimento, si sa che non è tempo di chiedere sforzi insostenibili. Si pensa, dunque, a lavorare sodo con quello che c'è, armati di «buon senso» e cercando di mettere a frutto nel migliore dei modi i mezzi economici e le risorse umane a disposizione. I vertici della galleria d'arte moderna - il presidente Vittorio Anelli e la direttrice Maria Grazia Cacopardi - hanno descritto così, sentiti ieri in audizione davanti alla commissione consiliare 3, la fase attuale del museo di via San Siro. La crisi colpisce pure la cultura, anzi, soprattutto la cultura. E alla Ricci Oddi, che ancora si tira dietro inadeguatezze strutturali ereditate da un non facile passato, il quadro rischia di diventare sempre più pesante. Anche perché il tanto atteso progetto di ampliamento nell'adiacente palazzo ex Enel di via Santa Franca, non è mai decollato in ragione delle incomprensioni tra la Fondazione di Piacenza e Vigevano, proprietario dell'immobile, il Comune e la Sovrintendenza cui spetta dare l'ok agli ineludibili interventi di riconversione strutturale e collegamento tra la sede storica e la nuova. Un progetto di "Cittadella della cultura" che doterebbe la Ricci Oddi di quegli spazi espositivi e di quei servizi collaterali di cui ha estremo bisogno per il salto di qualità, e di notorietà sulla ribalta nazionale e non solo, da tempo auspicato. «A me risulta che abbiano sospeso tutto, vedremo se il nuovo presidente riaprirà questo capitolo», ha considerato Anelli in riferimento alla Fondazione. Nell'attesa ci si arrangia: «Abbiamo pochi soldi e siamo coscienti che anche il Comune non è nel suo periodo migliore, quindi le incombenze più urgenti riguardano la risoluzione dei problemi strutturali: il primo passo sarà rifare depositi e biblioteche, sistemare l'edificio storico. Abbiamo l'okay della Soprintendenza a un nostro progetto, chiederemo aiuto alla Fondazione». Così il presidente, che di problemi da affrontare ne ha più d'uno: «Non abbiamo spazi espositivi, solo il salone d'onore. E almeno metà delle opere in deposito hanno bisogno di interventi di restauro a causa dell'abbandono degli ultimi anni. Speriamo che Expo 2015 sia l'occasione anche per sistemare questi problemi». Già, sull'esposizione internazionale in programma a Milano tra due anni ci sono grandi aspettative. Per intercettare il più possibile dei flussi di visitatori stimati si punta a proporre una valida offerta turistico-culturale con la Ricci Oddi tra i protagonisti di una rete museale con palazzo Farnese e collegio Alberoni. Si sta pensando a una mostra dell'impressionista Federico Zandomeneghi, ha anticipato Anelli in chiave Expo. «Si sta lavorando a una regia per la realizzazione di un grande evento che sia però da traino a un'offerta complessivamente spendibile, anche nell'ambito del circuito delle Città d'arte della pianura padana», gli ha fatto eco l'assessore alla cultura Tiziana Albasi in risposta alle sollecitazioni sia di Tommaso Foti (Fdi) che di Christian Fiazza e Rino Curtoni (Pd) per un «coordinamento territoriale» che eviti la dispersione delle iniziative. Gustavo Roccella gustavo. roccella@liberta, it LIBERTA' 12/06/2013
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