«Non staremo qui un minuto di più a rubare uno stipendio, nel caso in cui la manovra Monti dovesse svuotarci di competenze. Se dovessimo veder calare progressivamente i trasferimenti da Stato e Regione nel 2012, non saremmo più in grado di amministrare. Lo dico con franchezza, e con me lo dice anche la mia giunta».
Con questa promessa e questa premessa, il presidente della Provincia, Massimo Trespidi, augura agli organi di informazione, quotidiani, televisioni, radio e sistemi on line, buon Natale, anche perché, come ben sa, non è escluso che questo possa essere l'ultimo Natale di una Provincia datata centocinquant'anni. Se non è l'ultimo, sarà uno degli ultimi.
È una mattinata "controvento", quella di ieri. Per diversi motivi. Innanzitutto perché una carrellata di interventi e spunti propositivi degli assessori lascia emergere progetti, voglia di fare, con il maxi annuncio della Sordello - Cattagnina, ma anche con il piano cave, o lo studio del "patto" di Rovigo infraregionale sul Po. Ma, a voler guardare la situazione nel suo complesso, le tante proposte arrivano nella sala consiliare come se non ci fossero quei sei milioni e mezzo di euro in meno a bilancio dovuti al passaggio dell'addizionale sull'energia elettrica direttamente nelle casse dello Stato (forse rimpiazzati dall'Irpef?), come se non ci fossero sette milioni di trasferimenti regionali in meno e quello svuotamento non fosse già partito con largo anticipo. Come se, in sostanza, il percorso della manovra Monti non fosse già segnato, con l'approvazione prima di Natale, come previsto dall'esecutivo tecnico guidato dal professore, di un piano che limitata le funzioni delle Province: si farà a meno delle giunte e dovranno essere ridotti a dieci il numero dei membri del consiglio, ha ricordato, chiedendo in che direzione andasse l'amministrazione Trespidi, il direttore di Libertà, Gaetano Rizzuto. Le funzioni, questo è certo, saranno gradualmente trasferite a Regioni e Comuni.
Resta da capire il quando. «I primi mesi del 2012 saranno fondamentali per sapere se da Roma ci consentiranno di finire, almeno, il nostro mandato, arrivando al 2014» spiega il presidente Trespidi. Si aspetta che il quadro nazionale, terminato il rush finale in corso in questi giorni, si assesti. Poi, se la Provincia di Piacenza sarà messa in grado di lavorare, continuerà a farlo. Altrimenti, la giunta e il suo presidente faranno un passo indietro.
In quel caso, ha sollecitato il caposervizio della cronaca cittadina di Libertà, Giorgio Lambri, chiedendo al presidente di fare un altro passo in più rispetto alle dichiarazioni circolate nei giorni scorsi sulla possibile candidatura di Trespidi a Palazzo Mercanti, che cosa potrebbe succedere? «C'è un solo candidato, ed è l'assessore Andrea Paparo - risponde il presidente -. È un ottimo candidato, Andrea ha tutte le caratteristiche per poter fare bene il suo ruolo. Io sono il presidente della Provincia, ho come obiettivo quello di portare a termine questa amministrazione, se saremo messi nelle condizioni di farlo». Poi, precisa. «Ci sono anche altri candidati nel Pdl, comunque. La mia non è un'investitura di Paparo, sono parole di stima».
Nel balletto di dichiarazioni, l'assessore provinciale al lavoro non vuole che si creino conflittualità in una Provincia che, oggi più che mai, ha bisogno di squadra e non di separati in casa. Ma il suo intervento, richiesto a margine dell'incontro, è chiaro, lucido, senza mezzi fronzoli.
«Ringrazio per le parole di stima, ma vorrei ribadire quello che dico da tempo. Prima deve essere creato il progetto, e poi ci sarà spazio per la discussione sui nomi e sulle persone. Mi sembra di capire che il percorso che sta prendendo piede in quota Pdl è quello delle primarie. Io vorrei andare avanti a parlare dei contenuti». In quota Pdl, le primarie, dunque. Ancora manca il quadro degli alleati. E mancano anche le date di "fine vita" delle Province. Ma, per quanto riguarda ancora palazzo Mercanti, «ad oggi, non esiste nessuna candidatura del sottoscritto» conclude Trespidi. Ad oggi. Per il resto, poi, si vedrà. Elisa Malacalza LIBERTA' 20/12/2011
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