Pollastri al top: nel 2011 prese quarantamila euro.
BOLOGNA - Lo scandalo delle Regioni si allarga e nell'occhio del ciclone finisce ora anche il parlamentino dell'Emilia-Romagna. Già da questa settimana l'inchiesta conoscitiva sull'uso dei fondi pubblici assegnati ai gruppi consiliari regionali, aperta dalla procura di Bologna con una vera e propria task-force di inquirenti e al momento senza nessun titolo di reato, porterà le Fiamme Gialle a setacciare scontrini, documenti, fatture, note spesa dei consiglieri regionali (pagati circa 5.600 euro al mese), per capire se ogni euro uscito dalla Regione sia stato speso in modo rispondente alla legge.
IL CASO Nei prossimi giorni i magistrati affideranno la delega a un pool di cinque investigatori delle Guardia di Finanza, coordinati dai pm Morena Plazzi (il sostituto procuratore che ha portato alla condanna per un uso illecito di denaro pubblico l'ex vicepresidente della Regione, Flavio Delbono, nell'ambito del cosiddetto "Cinzia-gate") e Antonella Scandellari (il pm che ha chiesto il giudizio per il presidente Vasco Errani, nell'inchiesta sul finanziamento pubblico da un milione di euro concesso alla coop Terremerse), le quali dovranno passare al vaglio anche i rimborsi chilometrici dei gruppi, innanzitutto quelli relativi al periodo compreso tra il 2005 e il 2010.
I RECORD Il "Paperone" dei rimborsi è il piacentino Andrea Pollastri del Pdl, che, come riportato ieri dal quotidiano Il Resto del Carlino, nel 2011 ha ricevuto dalla Regione circa 40mila euro di rimborsi (3.345 euro al mese). Al secondo posto, un altro piacentino, Stefano Cavalli della Lega Nord (3.343 euro al mese), e al terzo Marco Carini del Pd (3.328). Praticamente, cifre molto più alte di un normale stipendio, ottenuto secondo la vecchia norma, in vigore fino all'aprile scorso, in base alla quale gli eletti ricevevano un rimborso di 0,81 centesimi al chilometro, e giustificato dal fatto che Piacenza è la provincia più lontana da Bologna.
I PROVVEDIMENTI «Chiunque mi può trovare in ufficio, perché ci sono sempre: arrivo con la mia Alfa vecchia di dieci anni» si difende Pollastri. E aggiunge: «Mai fatto una trasferta diversa dal tragitto da casa alla Regione. Con il nuovo sistema (0,50 euro al chilometro, ndc) comunque avrò preso metà dei rimborsi garantiti dal vecchio sistema. Da tempo, in Regione, la busta paga dei consiglieri è stata ridotta e sono stati aboliti i vitalizi». Anche il consigliere regionale del Pd Marco Carini è sicuro della trasparenza della Regione e invita, piuttosto, a «emilianizzare» l'Italia. E ricorda in proposito «la riduzione del 30 per cento delle risorse assegnate ai gruppi, l'azzeramento delle spese di rappresentanza, la riduzione degli stipendi dei consiglieri regionali, che oggi valgono la metà di quelli di un consigliere lombardo e la ridefinizione dei rimborsi chilometrici sulla base delle tabelle Aci».
LE SPESE Nel dettaglio, al Pd (24 consiglieri) è stato assegnato un finanziamento di 881.460 euro, vale a dire che ciascun eletto ha a disposizione una quota pro capite di 36.727 euro nell'arco dei dodici mesi. Gli undici consiglieri del Pdl potranno spendere invece 44.310 euro a testa. Sale a 53.247 euro la quota pro capite a disposizione dei quattro consiglieri della Lega Nord. I tre consiglieri dell'Idv contano oltre 58 mila euro, per un totale di 174.648 euro per l'intero gruppo. Da divedere a metà tra i due consiglieri dell'Fds i 131.292 euro assegnati al loro gruppo. Stessa storia per i due consiglieri di Sel-Verdi e per i due grillini. La sola consigliera dell'Udc Silvia Noè potrà spendere da sola l'importo intero assegnato al suo gruppo: 91.260 mila euro.
IN PROVINCIA Nel suo piccolo, anche in Provincia arriva una richiesta di operazione "trasparenza". A presentarla è Unione Padana, rappresentata in corso Garibaldi dall'ex leghista Enzo Varani. «Chiedo - spiega Varani - se vi siano fondi destinati dalla Provincia ai gruppi politici, come siano ripartiti, chi ne abbia beneficiato e se non sia il caso di toglierli». Elisa Malacalza da LIBERTA' 01/10/2012
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