«Leggerezza grave, molto strumentalizzata»
«E' un fatto grave, condanno l'accaduto perché, come credente, mi sento personalmente offeso...».
Il sindaco Roberto Reggi, dalle vacanze pugliesi ha rilasciato una sua valutazione, pur stringata, al quotidiano nazionale Repubblica di ieri, in merito al caso che fa discutere del “party blasfemo” a Soarza di Villanova d'Arda, al quale ha preso parte l'assessore comunale alle Politiche Giovanili Manuela Bruschini. Il silenzio di Reggi con i media piacentini si spiega, a quanto pare, con la volontà di fare decantare il clima polemico e, come ha detto lo stesso vicesindaco Fellegara, «politicamente avvelenato».
Uno “scivolone” quello del party che ha visto presente un gruppetto di persone vestite da suore e religiosi, una distribuzione di ostie sconsacrate, una “citazione” di Gesù crocifisso, e che ha innescato disagio e reazioni di protesta specialmente tra i cattolici piacentini e le alte sfere della gerarchia religiosa piacentina e fidentina (nella cui diocesi ricade Soarza).
La vicenda politica è, al momento, «sospesa», dopo la disponibilità dichiarata da Manuela Bruschini - fresca reduce anche dalle polemiche sulla discoteza Tzunami - di attendere le valutazioni della giunta dopo il rientro, successivo al 30 di agosto, di Reggi, cattolico a sua volta, che però inquadra l'episodio anche in uno scenario di attacco politico.
Il sindaco ribadisce quanto già detto ieri dal vice-sindaco Fellegara e che sembra essere la posizione dell'amministrazione, e cioè che, a suo giudizio, lo scandalo è stato originato soprattutto dalla volontà di strumentalizzare la vicenda in chiave politica contro l'amministrazione comunale. La Fellegara, peraltro, aveva anche espresso il suo disagio e la sua amarezza come credente per certe immagini sacrileghe di quel party, affermando di avere «vissuto con sofferenza questa povera vicenda di fine estate».
«Parlerò con la ragazza - dice il sindaco Reggi- e insieme alla giunta decideremo il da farsi, credo nella sua buona fede. C'è stata un po' di leggerezza perché non ha capito che quando si assume un incarico pubblico, la vita privata deve subire delle limitazioni. Insomma, doveva proprio evitare di fare quel che ha fatto». Nell'amministrazione le posizioni sembrano oscillare tra il “perdonismo” della componente diessina e di Rifondazione, e lo sconcerto della componente cattolica, espresso anche dallo stesso vice-sindaco Fellegara nel suo intervento a Libertà, dove parla di una «grave leggerezza» insieme alla condanna di una certa «morbosità» mediatica sulla vicenda.
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