Di rinviare di un anno il Piano urbano del traffico proprio non se ne parla, perché «significherebbe non farlo», ma su altri punti non c'è chiusura, anzi, «coincidono con i nostri stessi obiettivi» per cui «l'intesa non sarà difficile». Commenta così il sindaco Roberto Reggi il documento recapitatogli l'altro ieri dai commercianti e che al primo punto chiede di «posticipare di un anno l'entrata in vigore del Piano traffico per quanto attiene all'argomento della Zona a traffico limitato». Vero che non va considerato un imperativo categorico, e che si può ragionare anche di sei mesi di slittamento o, in alternativa, dell'«espletamento di tutte le incombenze tecniche (segnaletica stradale, lumimosa, elettronica dei parcheggi, eccetera) da adempiere per non ingenerare disorientamento nei consumatori»; indubitabile però che la richiesta principale che sale dagli operatori commerciali del centro è di un rinvio dei tempi. Un anno non passa, e probabilmente nemmeno sei mesi, e tuttavia l'impressione è che il terreno di mediazione tra amministrazione e commercianti resti praticabile. «C'è qualcuno tra i commercianti che il Piano traffico non lo vuole ed è per questo che nel documento si legge di spostarlo di un anno, ma penso che una parte di loro sinceramente voglia realizzarlo alle condizioni migliori possibili. E' con questi che in particolare parleremo cercando di trovare delle mediazioni con ragionevolezza, laddove è possibile, tanto più che alcune loro richieste coincidono con i nostri obiettivi per cui sarà possibile intendersi senza difficoltà»; fermo restando che bisogna ottemperare a un'indicazione del consiglio comunale che del piano dice: “Fatelo in fretta e in modo graduale”». Così ieri Reggi, atteso ora a un esame in giunta del documento per dare poi alla controparte le risposte che si riterrà di dare. «Ma la richiesta del rinvio di un anno per l'allargamento della Ztl non è un imperativo assoluto», ha messo ieri in chiaro Giovanni Struzzola, direttore dell'Unione commercianti, tra i promotori del documento sul Piano traffico. Torna ad accreditarsi l'impressione di una reciproca volontà di evitare una prova di forza concentrata solo sui tempi di introduzione delle novità del piano: «Perché - considera Struzzola - il terreno di scontro non deve essere sul termine di un anno oppure di sei mesi nel farlo partire. Semplicemente - avverte - se verranno accettate le proposte dei commercianti, uno slittamento sarà naturalmente conseguente. Ciò che si chiede è che questa applicazione non sia immediata». Il documento, continua, «è stato ponderato, è frutto di una visione di ampio respiro che non guarda soltanto alla categoria del commercio, perché cerca di mettere insieme e di far collimare temi di rilievo come la mobilità pubblica e la viabilità con le esigenze espresse dagli operatori commerciali». E le proposte dell'orizzonte commerciale non intendono stravolgere il piano, «bensì fornire considerazioni in merito alla tempistica». E proprio sul fattore “tempo” si giocherebbero alcune delle priorità indicate dai commercianti all'interno dell'elenco di 14 richieste: «In testa - dice Struzzola - si pone la realizzazione di un parcheggio per la zona nord di Piacenza, in Cittadella, al Daturi, oppure al posto della caserma. Ma esistono altre priorità che, anche temporalmente, potrebbero essere facilmente realizzabili: penso al blocco delle tariffe per i parcometri e all'attivazione anticipata del bus navetta gratuito di collegamento tra i parcheggi scambiatori e il centro, a beneficio di quanti cittadini intendano lasciare l'auto fuori dal centro e servirsi dei mezzi pubblici». Quarta urgenza indicata dal direttore dell'Unione commercianti, l'ampliamento del parcheggio di viale Malta, «con la sopraelevata, che è nei piani del Comune e che ora deve partire». Il documento è stato fortemente voluto e quindi sottoscritto dall'associazione “Centro per tutti” presieduta da Italo Testa (in calce riportava i nominativi di 8 comitati di via, al cui interno l'adesione alle proposte è stata diffusa ma non unanime: non ha aderito, per esempio, il comitato “Operatori commerciali di via Calzolai, via Poggiali e via Illica”, né quello “Dal Farnese al Gotico”; adesione parziale - solo per alcuni dei 14 punti contenuti nel documento - da parte del comitato “Imprenditori di via Taverna”). «Le nostre proposte non vogliono essere un ultimatum, sarà il sindaco a valutare se riternerle idonee - annota conciliante Testa -, secondo noi sono molto coerenti con la mentalità del cittadino e del residente del centro. Aspettiamo convinti di poter raggiungere un accordo» Simona Segalini Gustavo Roccella, Libertà del 16/7/2005
|