Area via XXIV Maggio-Morigi
Marco Gelmini non è più in giunta e uno dei primi effetti sarà sui rapporti, sin qui altalenanti, tra l'amministrazione comunale e un interlocutore importante per palazzo Mercanti come la famiglia Garilli. Un mutamento di linea all'insegna del rasserenamento, come si coglie bene dalle parole del sindaco Roberto Reggi: «Voglio mettere da parte l'arroganza tipica di un soggetto che ho tollerato fin troppo in giunta e iniziare una trattativa con una persona che stimo».
Così ieri il primo cittadino, in evidente riferimento alla revoca dell'assessore ai lavori pubblici per il venir meno del rapporto di fiducia. Dunque con Fabrizio Garilli, presidente del Piacenza Calcio e proprietario di una serie di terreni in città su cui il Comune ha degli interessi, si apre una stagione nuova, ha lasciato intendere il sindaco. A iniziare dalla delicata partita sull'area (20mila metri) di via XXIV Maggio (angolo via Morigi), quella che l'amministrazione Reggi si è impegnata ad acquisire e destinare a verde pubblico a costo di andare alla guerra (esproprio forzoso con ipotizzabile coda di contenzioso legale) con Alfin srl, la società proprietaria del terreno e riconducibile alla famiglia Garilli. Ma la guerra, stando a quanto dichiarato da Reggi, non era il sindaco a volerla, bensì il suo ex assessore. Una tesi in qualche modo accreditata dallo stesso Garilli, che ieri, richiesto di commentare la nuova aria che tira nel “palazzo”, ha fatto presente che dimostra «come l'amministrazione comunale abbia preso in esame gli interessi di entrambe le parti». E ancora: «Da tempo auspicavo un diverso modo di affrontare la questione e credo che il confronto aperto avuto con il sindaco Reggi durante il viaggio in Congo possa avere aperto un dialogo nuovo e costruttivo. Se il Comune darà davvero un segnale di questo tipo, sono pronto a collaborare in futuro su ogni aspetto, che sia legato alle aree o al Piacenza Calcio». Già, perché tra le questioni in sospeso c'è l'accordo per l'utilizzo dello stadio Garilli, che è di proprietà comunale (l'anno scorso il rinnovo della convenzione si rivelò uno scoglio tra la società sportiva e l'ente locale), anche se è la partita sulle aree a fare la parte del leone. Ce ne sono altre in ballo, oltre a quella di via XXIV Maggio (su cui la proprietà aveva proposta un piano di edificazione, che però l'amministrazione Guidotti prima delle elezioni aveva preferito “congelare” e rinviare a seguito delle proteste dei residenti della zona): una, ad esempio, interferisce col tracciato del realizzando corso Europa. Sul tavolo ci sono, dunque, varie questioni. E nei mesi scorsi, quando per realizzare la rotonda tra via XXIV Maggio e via Morigi il Comune ha dovuto espropriare una piccola porzione del terreno dei Garilli, questi (tramite Alfin srl) optarono per il ricorso al Tar. Fu presentato a inizio anno, e rappresentava un segno tangibile della difficoltà di rapporti. Reggi attaccò pubblicamente Garilli, poi tra i due ci furono segnali di disgelo dopo un incoraggiante incontro in municipio (v. Libertà del 16 marzo). Si parlò anche di un tavolo di lavoro congiunto per sbrogliare la matassa delle aree di proprietà del presidente del Piacenza, ma, a sentire il sindaco, gli ostacoli non erano appianati. Colpa dell'«arroganza» di qualcuno in giunta, spiega oggi Reggi, aggiungendo: «È ora di cambiare, usando per davvero il metodo partecipativo». Gustavo Roccella da Libertà dell'11/12/2003
Era un preciso impegno programmatico. (da Libertà del 12/12/2003) «Non la “tollerata presenza arrogante” del sottoscritto in giunta vincolava il sindaco al mantenimento a verde dell'area di via XXIV Maggio, ma precisi impegni programmatici presi in campagna elettorale». Marco Gelmini replica alle dichiarazioni rese ieri dal sindaco Roberto Reggi, a proposito dei mutati rapporti fra l'amministrazione e Fabrizio Garilli, presidente del Piacenza Calcio e proprietario della suddetta superficie, oggetto di un'annosa contesa con il Comune. Dalle parole del primo cittadino era emerso come «l'arroganza» dell'ex assessore di Rifondazione Comunista fosse stata di ostacolo per lo sblocco della partita relativa al terreno. Gelmini ora risponde rammentando come «lo stralcio dal Prg della decisione sulle aree di XXIV Maggio e via Cella fu una conquista importante, a cui seguì l'impegno di Reggi e delle forze che lo sostenevano, a portare al più presto la questione nel nuovo consiglio comunale per decidere la destinazione definitiva a verde di quelle due aree». «Mi pare occorra rispettare quegli impegni, - rimarca - con o senza il sottoscritto: questo è quello che si aspettano i nostri elettori». Non mancano tuttavia notazioni più pungenti, sulle dichiarazioni di Reggi. «Nell'anno e mezzo di mia attività - spiega Gelmini - abbiamo proceduto secondo gli accordi, acquisendo con accordo bonario l'area verde di via Ercole ed avviando trattative concrete sull'area di Gerbido e per l'allargamento del parco della Galleana. L'unico esproprio effettuato è stato per la realizzazione della rotonda in via XXIV Maggio». «Rifiuto il terreno degli insulti e degli attacchi personali - conclude Gelmini - non mi appartiene e penso che porti poco lontano. Mi spiace scoprire, dopo solo 18 mesi, che il Reggi che accettammo come nostro candidato a sindaco, è ben diverso dal “sindaco-governatore” di oggi, che dispensa delusioni ed amarezza, non solo nel sottoscritto».
L'annosa contesa sul terreno di via XXIV Maggio-Morigi La famiglia Garilli è proprietaria, dal 1950, dell'area tra via XXIV Maggio, via Morigi e via Raffalda, che copre una superficie di 20.206 metri quadrati. Nel 1988 i Garilli propongono all'assessorato all'urbanistica un progetto che ipotizza la sistemazione dell'area con la costruzione di nuove volumetrie residenziali e la realizzazione di attrezzature sportive di servizio al quartiere. Nell'estate del '91 la variante viene approvata e le indicazioni progettuali destinano e vincolano l'area ai soli servizi sportivi e di interesse comune. Ma nel 1998 la proprietà presenta una serie di proposte che prevedono la costruzione di nuove volumetrie residenziali, commerciali, e il rimanente utilizzo come verde pubblico e privato. Il Comune le accoglie e procede a modificare la variante del Prg in corso di esame. Tuttavia, nel marzo 2001, l'amministrazione provinciale boccia quel piano e l'area torna ad essere vincolata a verde pubblico. Il Comune, nel novembre 2001, procede a far ricomprendere nella variante stessa le richieste formulate dai Garilli, e nel gennaio 2002 il consiglio comunale approva la variante nella formulazione che ricomprende l'edificabilità della superficie con obbligo di realizzazione del 40% di superficie destinata ad area verde pubblica. Ma nella primavera 2002 il Comune si prende un time out elettorale e sospende qualsiasi decisione sull'area in questione.
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