Il sottosegretario all'Istruzione, Roberto Reggi, si è subito attivato ieri, domenica, per evitare la chiusura del corso di laurea in Fisioterapia a Piacenza.
Venuto a conoscenza delle forti preoccupazioni del rettore dell'Università di Parma, Loris Borghi, il sottosegretario Reggi ha chiesto chiarimenti.
«Se davvero Piacenza rischia di perdere questo gioiello nella formazione sanitaria, interverrò subito - ha spiegato -. Sono sempre in ufficio, la mia mail è sul sito del Governo, il mio numero di telefono ce l'hanno quasi tutti i piacentini. Non è difficile contattarmi, ma ho saputo di questa preoccupazione solo dal giornale, leggendo Libertà. In ogni caso, mi sono subito interessato, voglio capire cosa stia succedendo. Farò di tutto perché Piacenza non perda questa eccellenza e al più presto darò al territorio e al rettore Borghi una risposta. Questo rischio va scongiurato - incalza -. Ammesso, naturalmente, che questo rischio sia reale. Non essendo di mia precisa competenza, vorrei capire quale sia la comunicazione o l'atto che tecnicamente porta il rettore Borghi a quella conclusione. Mi metto subito all'opera, lo garantisco».
Piacenza, la cui sede di Fisioterapia dipende dall'Università di Parma, conta oggi venti posti, letteralmente presi d'assalto ogni anno. Il taglio riguarderebbe l'Università di Parma, che da cinquanta matricole (30 a Parma e 20 a Piacenza) passerebbe a trenta, con una ricaduta a cascata sulla sede piacentina. «I posti tolti a Parma devono essere restituiti - torna alla carica il rettore Borghi -. A livello nazionale è stata stabilita una riduzione dei posti per tutti i corsi di laurea nelle professioni sanitarie: un numero non particolarmente significativo, pari a circa il 20 per cento. Il ministero ha fatto la sua valutazione, ma ciò che mi dà fastidio è che dovrebbero poi essere le Regioni a decidere come e dove distribuire i "tagli", garantendo così maggiore equilibrio».
È a partire da questa considerazione che Borghi annuncia la costituzione di un nuovo Osservatorio regionale sulle professioni sanitarie. «È previsto dalla legge - precisa -. Quello per le scuole di specializzazione in area sanitaria, da me presieduto alcuni anni fa, era stato bloccato dalle riforme. Tuttavia nell'ultima riunione a Bologna, la settimana scorsa, a un tavolo che riunisce Regione e Università, è stato deciso di rimettere in moto l'osservatorio per le scuole di specializzazione e di istituire quello sulle professioni sanitarie. Ho sollecitato il caso di Fisioterapia: chi ha deciso - chiede provocatoriamente - che a Parma dovessero esserci venti posti in meno? ».
Il corso di Fisioterapia a Piacenza nasce nel 2007, in via Leonardo da Vinci 35: sei aule didattiche spaziose, dotate di supporto informatico, poi aula studio, computer, tutor, laboratorio con possibilità di trasmissione a distanza delle riprese, sala conferenze, spazio ristoro. All'inaugurazione, l'allora sindaco di Piacenza, Roberto Reggi, e lo stesso Borghi, al tempo preside di facoltà. Gli stessi "attori" che, ora, saranno fianco a fianco perché quella che oggi potrebbe ancora essere definita una "svista" possa essere chiarita. Elisa Malacalza Libertà 14/07/2014
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