In aula il programma di governo 2002-2007.
Solo il primo assaggio di quello che sarà la maratona di quest'oggi. Nessun voto, ieri in consiglio comunale, sulle linee programmatiche di mandato 2002-2007. E' cominciata la discussione, ma perché si concluda occorrerà la seduta di questo pomeriggio che andrà avanti a oltranza. In approvazione il programma di governo della giunta Reggi ilustrato ieri in aula dal sindaco ma già noto e pubblicato dopo che la giunta lo ha varato il mese scorso. E' stata la traduzione del programma elettorale in veste amministrativa, ha considerato Reggi, un «lavoro intenso» anche perché si è deciso di stenderlo in modo dettagliato. Per varie ragioni compresa la volontà di «essere giudicati dai cittadini» sulla base di «impegni precisi e non generici». E' «un contratto trasparente, serio, con i cittadini», ha dichiarato un Reggi in insolito formato berlusconiano. Il sindaco ha tracciato una panoramica dei punti programmatici che la giunta ha messo nero su bianco. E ha sottolineato soprattutto l'aspetto del «coinvolgimento diretto dei cittadini». Bilancio partecipativo, si chiama, per arrivare a decisioni il più possibile condivise o, anche, per lasciare spazio a loro, ai cittadini, ogni volta che sarà possibile far scattare il principio della sussidiarietà, con il Comune che si mette da parte e lascia fare alla società civile. Una città più sicura, più salubre, più ricca, con più verde e meno traffico, insomma, con la migliore delle qualità della vita possibili per i suoi abitanti. E' quella che immagina Reggi. E se una particolare enfasi si può porre è sui servizi per l'infanzia e per la famiglia . Qui l'impegno della giunta è chiaro: «le famiglie giovani deve poter mettere al mondo figli sapendo di avere servizi che rispondano alle loro esigenze». Un Comune un po' “ostetrico”, dunque, a giudizio del sindaco: «Vogliamo invertire il trend di natalità di questi anni». Un programma non modificabile, quello di mandato, secondo la maggioranza, che già ieri ha messo in chiaro che eventuali emendamenti saranno bocciati. Una precisazione fatta da Alberto Squeri (Margherita) alla luce dei rilievi procedurali sollevati dall'opposizione. Non era chiaro, infatti, se il testo, così come è stato presentato dalla giunta, fosse integrabile. Su richiesta di Tommaso Foti (An), la seduta è stata sospesa per una mezz'ora, i capigruppo si sono riuniti stabilendo infine che sì, emendamenti sono ammissibili (ma per la loro eventuale presentazione tutto rinviato a quest'oggi). Lo scampolo di discussione andato in onda ieri ha visto prevalenza di interventi delle minoranze. Carlo Mazza (gruppo misto) - che nelle linee di mandato ha contato ben 465 “azioni” e circa 150 “obiettivi” - si è detto scettico sul programma alla luce di quanto fatto sin qui dalla giunta: decisioni come le targhe alterne e i bollini blu per auto e caldaie (provvedimenti «inutili e vessatori») o le «richieste continue di dimissioni» dagli enti derivati, secondo Mazza giustificano «diffidenza». Scetticismo anche da parte di Filiberto Putzu (Piacenza Nostra). «Scorretto», a suo giudizio, che il sindaco abbia indicato punti programmatici riguradanti la salute, su cui è l'unica competenza spetta all'Azienda Usl; scorretto perché «si sono vendute promesse che non possono essere mantenute». «Fumo negli occhi» anche «le fontanelle d'acqua “pseudo-minerale”». Contraddittorio, poi, per Putzu, l'impegno per il polo logistico senza un'azione forte per il porto fluviale. E ce n'è anche per la farmacia polo, giudicata una realizzazione troppo costosa in rapporto all'effettiva utilità. Gustavo Roccella
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