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dicembre
2023
Sant'Ambrogio
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Referendum, sì al dietrofront.
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Trespidi: "Una vittoria di tutto il territorio"
Referendum dietrofront. Dopo tre ore di bordate e plateali accuse di “incoerenza politica” all’indirizzo di Pdl e Udc (“avete fatto una figuraccia colossale”), alla fine il centrosinistra appoggia la richiesta di rinuncia alla consultazione referendaria, strumento contestato fin dall’inizio, “perché così nessuno abbia alibi” ha ricordato in dichiarazione di voto Marco Bergonzi (Pd).
Ma lo fa chiedendo anche all’amministrazione Trespidi un impegno politico preciso: “I soldi risparmiati, stimati in (difetto) a circa 500mila euro, vengano inseriti in un fondo a sostegno delle imprese e dell’occupazione per il nostro territorio”. La richiesta di revoca presentata da cinque consiglieri del centrodestra passa così, seppur con tutti i distinguo del caso, mentre la Lega Nord ha votato contro (rivedendo l’iniziale propensione ad astenersi) in polemica con l’“assurda data del 10 e 11 febbraio” ha fatto presente Thomas Pagani, ricordando al contempo che il referendum per il Carroccio “era la soluzione ideale per far esprimere i piacentini”. Il centrodestra ha però respinto con forza tutte le accuse mosse dalla coalizione capeggiata da Marco Bergonzi (Pd): “Sono venute meno le condizioni per celebrare il referendum – hanno detto in coro – oggi dobbiamo salutare con soddisfazione lo stop imposto al decreto di riordino”. “Il Pdl ha salvato un progetto democratico. Con questo atto vogliamo salvaguardare gli interessi dei cittadini che così non andranno a votare con una gamba di neve” ha spiegato Filippo Bertolini (Pdl). “Torniamo da domani a occuparci di problemi più seri per i cittadini” ha chiosato Luigi Gazzola (Idv). “E’ però presto per cantare vittoria visto che temo che l’agenda di Monti possa tornare attuale con il prossimo governo. Il mancato riordino ricadrà comunque sui cittadini”. L’ex presidente Boiardi ha giudicato insufficienti le motivazioni contenute nel documento di revoca. In coda è intervenuto anche il presidente della Provincia Massimo Trespidi che ha ricordato come qualche mese fa 46 sindaci su 48, “compresi quelli del Pd”, si espressero per sentire il parere dell’opinione pubblica. “Visto che è notizia di oggi che il riordino è saltato, voglio riconoscere chi ci ha aiutato e chi no: Bersani, Migliavacca e De Micheli hanno votato a favore della soppressione della Provincia di Piacenza mentre Tommaso Foti, Massimo Polledri e Lino Miserotti hanno votato per fermarlo”. “Perché non avete presentato una mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Provincia? – ha detto rivolgendosi all’opposizione ricordando loro che avevano dichiarato “che Trespidi aveva fatto ridere. Le dimissioni non si chiedono sui giornali, ma in aula. E avreste visto che la maggioranza è compatta. Dovremmo essere contenti di aver ottenuto la salvezza della Provincia di Piacenza. Evitiamo di dire per quanto? Abbiamo corso un grave rischio. Se domani verrà ripresentato il riordino, cercheremo di sensibilizzare il nuovo governo su criteri diversi da quelli previsti. L’anno che abbiamo di fronte è importante per lavorare insieme secondo uno spirito comune. Raccogliamo la sollecitazione di dedicare al tema del lavoro un impegno particolare sapendo con chiarezza a che cosa e come vogliamo destinare le risorse”.
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pubblicazione: 17/12/2012
aggiornamento: 16/03/2013
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