Il tappeto rosso cremisi tra i platani del Pubblico Passeggio annuncia che è una cerimonia importante.
Il picchetto d'onore, i mezzi dei vari reparti schierati nel viale principale dove di solito passeggiano mamme con carrozzine, anziani in cerca di refrigerio, bambini e ragazzi sulle due ruote, dicono che la Polizia di Stato ha scelto ancora una volta di stare vicino alla gente.
E l'abbraccio della gente c'è stato anche sul Pubblico Passeggio.
Oltre ai 350 posti della tribuna autorità al gran completo - con il prefetto Antonino Puglisi, il sindaco Roberto Reggi, il presidente della Provincia Massimo Trespidi in prima fila - le sedie arancio posizionate dal Comune sui contro viali fanno registrare il tutto esaurito.
Lo stesso padrone di casa, il questore Calogero Germanà, esce per un attimo dal protocollo ufficiale e si scusa per i tanti che sono rimasti in piedi.
D'altro canto se Piacenza è una città sicura, se i reati sono in diminuzione - così come sottolinea il questore - il merito non è solo delle forze dell'ordine ma di tutti coloro che concorrono alla promozione della cultura della legalità.
«La chiave di volta della sicurezza - dice - è una condivisione collettiva, la cui mediazione è opera sì delle istituzioni centrali e locali ma anche dei fruitori della stessa sicurezza, ovvero i cittadini». «Bisogna riscoprire e esaltare la sapienza del vivere insieme - continua - per progredire sempre più verso il bene comune, che è il centro motore della comunità perché l'agita, la spinge ed ogni componente la comunità deve modellare la propria libertà su di esso per affermarne il senso». In questa direzione vanno gli interventi a favore della legalità promossi da Comune di Piacenza e Provincia. Il questore cita i provvedimenti amministrativi del sindaco Reggi in tema di sicurezza e vivibilità urbana. Poi spende parole commosse per l'operato dell'associazione il Cuore di Piacenza.
«In questi anni le donne e gli uomini delle Volanti hanno svolto tanti interventi col defibrillatore - osserva, citando l'ultimo salvataggio, del mese scorso -, nell'ambito del progetto condiviso con l'associazione Cuore di Piacenza, rendendo ancor più densa la loro vicinanza alla gente».
Chiude con la parte "operativa" della sua allocuzione: «Lo stato della sicurezza in provincia, relativamente ai dati registrati dalla Polizia, evidenzia come il territorio sia stato esente da fenomeni criminogeni virulenti anche di matrice ideologica, fortemente pregiudizievoli al mantenimento di adeguati livelli di sicurezza».
Ammette che vanno comunque fatti gli opportuni distinguo: «Una valutazione critica sintetica è doverosa per non cadere nell'errore di abbassare la guardia confrontando le positive condizioni di vivibilità di questi territori con quelle riferibili ad altre province, dove la sicurezza è fortemente compromessa dalla criminalità».
Infine passa al dato numerico, rilevando «come il tasso di delittuosità sia diminuito ove si consideri che i delitti registrati sono passati da 2.306 a 2057, nel periodo di riferimento che va dall'1.05.2009/ 30.04.2010 all'1.05.2010/30.04.2011».
«In particolare - continua - sono diminuiti i reati predatori, quali i furti, da 1.237 a 959 grazie all'efficacia del dispositivo di prevenzione messo in campo».
«Le pattuglie messe su strada nel corso dell'anno - prosegue il questore - ammontano a 7.449 e gli interventi effettuati con esiti di identificazione raggiungono il tetto di 13.067 a fronte di 40.377 richieste pervenute al 113, di cui il 97,73 % per fatti che riflettono temi concernenti il vivere civile, le rimanenti per fatti reato».
Sul piano dell'attività di repressione, il rendimento complessivo degli uffici operativi viene giudicato «soddisfacente per numero di reati scoperti, il 3% in più rispetto al periodo precedente, e tocca oltre il 40 % rispetto al totale dei delitti registrati, che sono in diminuzione. Sono aumentati gli arresti in flagranza di reato e questo evidenzia come sia stata serrata l'attività di vigilanza nella fase di prevenzione». L'ultima parola è per Piacenza: «Sono qui solo da tre mesi, ci sto benissimo».
Federico Frighi LIBERTA' 22/05/2011
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