Sarà firmato oggi, a Bologna, l'accordo di programma sulla qualità dell'aria proposto dalla Regione Emilia Romagna per l'anno 2007/2008 e sottoscritto dai Comuni capoluogo, dalle Province e dai Comuni con più di 50mila abitanti.
Per il nostro territorio erano presenti l'assessore provinciale Alberto Borghi (programmazione, sviluppo economico territorio e montagna) e l'assessore all'ambiente e alla mobilità del Comune di Piacenza, Pierangelo Carbone.
All'interno del programma regionale saranno comprese le nuove misure anti-inquinamento cui aderirà Piacenza: limitazioni decisamente restrittive rispetto al passato, come ha anticipato ieri l'assessore Carbone, ma necessarie.
Dal 7-8 ottobre al 7-8 gennaio prossimi, tutti i veicoli pre-Euro non potranno raggiungere la città.
Le deroghe al provvedimento, che fino all'anno scorso prevedevano 28 casi, sono state ridotte a 11.
Da gennaio a marzo, periodo in cui si rilevano le concentrazioni maggiori di inquinanti, è previsto un ulteriore giro di vite, con il blocco dei veicoli Euro 2 a diesel, cui si aggiungerà, ogni giovedì, il blocco di tutti i veicoli ad eccezione degli Euro 4.
«Solo per la città si parla di 6-7mila veicoli Euro 2 - commenta Carbone - e di 100mila veicoli non Euro 4, cui vanno aggiunti i 170mila della provincia. La Regione punta a fare ogni anno qualcosa di più per ridurre l'inquinamento. Nella condizione attuale, sforiamo ampiamente il limite dei 35 giorni di sforamento di 50 microgrammi di Pm10 per metro cubo d'aria, previsti dall'Unione europea».
«Non ci sono vincoli per gli altri Comuni della provincia - ha spiegato l'assessore Borghi - ma il nostro obiettivo, in quanto ente di coordinamento, è di renderli maggiormente sensibili a questo tema. Ritengo molto importante che si avvii anche con tutti i Comuni un confronto sul documento, che contiene anche alcune modifiche importanti rispetto a quello dello scorso anno, per incentivare uno sforzo di tutto il territorio e per trovare azioni condivise indirizzate al miglioramento della qualità dell'aria». Alessia Strinati, Libertà del 31 luglio 2007
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