Per il consigliere comunale forzista il progetto dell'Arni approvato dalla giunta è «un copione» dell'imbarcadero attuale della Map. Un porto fluviale «con i fiocchi» quello di Cremona; Piacenza invece «perde terreno» dando il via libera a un approdo turistico che appare come «un copione un po' più grande dell'attuale attracco imbarcadero della Map (Motonautica associazione Piacenza)».
È lo stroncatorio commento del consigliere comunale di Forza Italia, Filiberto Putzu, alla notizia dell'approvazione da parte della giunta del progetto di attracco turistico sul Po, appena a monte dei due ponti (stradale e ferroviario), predisposto dall'Agenzia regionale di navigazione interna (Arni).
Un'opera che, ha fatto presente l'assessore ai lavori pubblici Ignazio Brambati (v. Libertà di ieri), non confligge con la possibilità di realizzare un domani, in abbinamento a quello turistico, anche un porto fluviale in piena regola, dedicato al trasporto delle merci.
E Putzu, d'altronde, partendo da considerazioni non nuove sulla “piacentinità” e sui rapporti con le città vicine, approda criticamente al Po evidenziando in una nota come, mentre Cremona «si è dotata di un porto fluviale con i fiocchi : un bacino di 200mila metri quadri corredato di aree commerciali e industriali per complessivi 3 milioni di metri quadrati», Piacenza invece «decide per un “porto turistico”» ovvero «un attracco-piattaforma galleggiante lunga 20 metri e larga 6 metri del costo di 400mila euro, in altri termini un “copione un po' piu' grande” dell'attuale attracco-imbarcadero della Map».
«Problemi differenti quelli di Cremona rispetto a quelli di Piacenza, obietterà qualcuno: Piacenza è ostacolata dal problema di Isola Serafini e della ipotizzata conca di Monticelli», mette le mani avanti Putzu: «Ma il porto fluviale non era una priorità del programma pre-elettorale dell'allora candidato sindaco Roberto Reggi? Il porto fluviale non era una delle priorità del Patto per Piacenza, trasformatosi poi in Piano Strategico? E Piacenza non è considerata fondamentale Polo Logistico e strategico dell'alta Italia, con la necessità dichiarata di implementare il trasporto su rotaia e su acqua? E Piacenza non ha recentemente aderito con altre 13 province al “Patto per il Po”, accordo siglato per il nostro territorio dal presidente della Provincia Gian Luigi Boiardi?».
Ora, conclude il forzista, «si opta per la piattaforma-galleggiante in attesa di tempi migliori», quando cioè sia superato (le stime parlano del 2010) l'ostacolo del blocco alla navigabilità costituito da isola Serafini, ma secondo Putzu con l'attracco turistico, la Regione (tramite l'Arni), il Comune e la Provincia, «dopo tanto sforzo, hanno partorito il topolino».
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