piacenza - Che fine hanno fatto i tanti progetti e studi annunciati qualche anno fa, con l'obiettivo di conoscere le sostanze inquinanti e di ridurre le emissioni, nocive, dell'inceneritore di Tecnoborgo?
E' più o meno questo il tenore dell'interrogazione, con risposta scritta, inviata al sindaco di Piacenza dal consigliere comunale di opposizione Filiberto Putzu, del Pdl.
Un documento con riferimenti dettagliati agli studi che dovrebbero già essere conclusi, i cui risultati dovrebbero essere noti e ai quali, secondo Putzu, non sono seguiti atti concreti.
Tra i progetti di cui chiede conto il consigliere del Pdl l'avanzamento e gli eventuali risultati di Moniter, annunciato a maggio 2007, sugli inceneritori regionali tra cui quello piacentino di Tecnoborgo, con durata triennale, e finanziato dalla regione Emilia Romagna. «A quali risultati è giunto il monitoraggio avviato a maggio 2007, che i promotori - scrive Putzu - avevano dichiarato essere il primo in Italia? ».
Una raffica di richieste che toccano anche aspetti giuridici di applicazione delle norme riguardanti la salvaguardia dell'ambiente come «La procedura obbligatoria, per legge, richiesta nel 2007 a Tecnoborgo, allo scopo di abbattere le emissioni degli ossidi di azoto».
Il consigliere cita anche l'attività di Arpa, l'Agenzia regionale per l'ambiente, incaricata di «monitorare i fumi del camino dell'inceneritore», operazione avviata nel dicembre 2009, di cui chiede «di conoscere i risultati della campagna di rilevamenti».
A proposito di Arpa, l'esponente della minoranza chiede di sapere: «I risultati degli accertamenti eseguiti dall'Agenzia per verificare eventuali introiti e smaltimenti da parte di Tecnoborgo di rifiuti non piacentini».
Libertà del 01/11/2010
|