Il leader dell'Unione intervistato a "Radio Anch'io".
"E' una campagna partita dall' espressione dantesca di Berlusconi che ha parlato di terrore, miseria e morte. Io ho cercato di calare i toni con una bonomia emiliana, ma se rappresento terrore, miseria e morte certo qualche problema lo creo".
Romano Prodi a "Radio Anch'io" risponde così ad una domanda sulla violenza dei toni in campagna elettorale. Ma ci sono responsabilità della sinistra? "Ci sono responsabilità di tutti, ma quando cominciano gli insulti diventa abbastanza difficile dire chi ha ragione e chi torto, e soprattutto diventata patetico fare appello a moralismi, ad abbassamenti di toni quando fa comodo dirlo. E' una campagna elettorale che è nata aspra, ma nell'ultima fase tutto sommato non si è ulteriormente inasprita" commenta il leader dell'Unione.
Riforme. Prodi conferma le sue forti critiche alla riforma della Costituzione voluta dalla Cdl. "Un testo che ridicolizza il Presidente della Repubblica, il Parlamento viene mandato a casa dal premier, la Corte costituzione viene eletta dall'Esecutivo e il potere giudiziario dipende dal potere esecutivo. Queste sono distorsioni della Costituzione che rendono impossibile la stessa applicazione di un premierato forte". "Patto non rispettato". "Il libro di Ricolfi dice che del Patto con gli italiani di Berlusconi è stato rispettato per un terzo, un quarto delle cose promesse: una media non certo seria". Prodi attacca il premier e il suo governo che "vanta nuovi posti di lavoro che sono solo precariato o regolarizzazioni di lavoro precedente. Con l'economia che non cresce come si fa a creare posti di lavoro? Mi stupirebbe il contrario. Il problema, dunque, è far crescere l'economia e dare impulso agli investimenti".
Costi delle elezioni. "Si vede che questo ascoltatore ha capito che noi non abbiamo i soldi che ha Berlusconi". Prodi risponde così a chi gli chiede se non si vergogni di inviare i bollettini di conto corrente per sostenere la sinistra quando ci sono le leggi sul finanziamento dei partiti. "Non avendo milioni di euro - spiega Prodi - chiedo un finanziamento a nome dell' Ulivo e dell' Unione. La democrazia si finanzia così".
"Anticomunismo patetico". Ad un ascoltatore che richiama una volta di più il problema dell'alleanza con Bertinotti, Prodi replica: "C'è questo meraviglioso anticomunismo, mi meraviglio come non vengano ripescate dottrine come quella dei quaccheri di qualche secolo fa, questo senso che nel mondo nulla cambia e tutto deve rimanere congelato come nel 1945. E' qualcosa di patetico e tragico per la politica italiana".
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