Doccia fredda per i sindaci piacentini: il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi si è dichiarato disponibile ad incontrare gli amministratori e le associazioni dei pendolari «entro il mese di aprile, a Roma o a Piacenza».
Latore del messaggio il prefetto Alberto Ardia, che ieri mattina ha ricevuto una nutrita rappresentanza di primi cittadini del Piacentino, guidata dal sindaco Roberto Reggi e dal presidente della Provincia Gian Luigi Boiardi.
Vertice chiesto nei giorni scorsi dagli stessi Reggi e Boiardi, per riuscire a fissare nel più breve tempo possibile un incontro con il ministro, (il cui arrivo era già stato ipotizzato per la metà di aprile), in cui affrontare i disagi quotidiani dei pendolari piacentini.
«Siamo disposti ad aspettare - dice Reggi -, purché non venga messa mano al nuovo orario ferroviario prima di ascoltare le nostre proposte. E l'incontro con il ministro si terrà a Piacenza, non a Roma».
Le rassicurazioni arrivate dal prefetto Ardia, che si è detto molto attento ai problemi dei pendolari, hanno avuto l'effetto di far rientrare, per il momento, i toni della protesta.
Nei giorni scorsi era stata infatti prospettata la possibilità di una manifestazione eclatante, come l'occupazione dei binari della stazione, se il ministro Bianchi non avesse anticipato il proprio arrivo a Piacenza, previsto per la metà del prossimo mese, dopo il "forfait" del 10 febbraio scorso ad un convegno sul pendolarismo, per incontrare i portuali di Gioia Tauro, che avevano occupato il porto.
«E' mortificante - ha detto Reggi - non avere la possibilità di interloquire direttamente con il ministro e con l'amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti. Abbiamo richieste da avanzare per la definizione del nuovo orario ferroviario, come il cadenzamento dei treni ogni mezz'ora sulla linea Piacenza - Milano, reso possibile dall'apertura del nuovo passante di Treviglio. Nel corso degli ultimi mesi la situazione per i nostri pendolari è diventata insostenibile, con continui ritardi, scarsa pulizia, carrozze chiuse e personale insufficiente: abbiamo faticato a mantenere le loro mobilitazioni nella legalità, ma si rischia di far passare il messaggio che solo con occupazioni eclatanti si arrivi ad una soluzione. Noi siamo disposti ad aspettare, purché vi siano garanzie che il nuovo orario, in vigore dal prossimo settembre, non sia già pronto quando incontreremo Bianchi».
«Il signor ministro - sottolinea Boiardi - deve prendere a cuore un problema che non riguarda il solo capoluogo, ma tutto il territorio piacentino. C'è un limite alla sopportazione ed è stato raggiunto: non vogliamo fare azioni teatrali perché siamo amministratori, ma al tempo stesso chiediamo fermamente di poterlo incontrare».
«L'incontro si dovrà tenere a Piacenza», puntualizza l'assessore provinciale ai Trasporti Patrizia Calza, che ieri si è fatta portavoce anche dei sindaci della provincia che non hanno potuto prendere parte all'incontro, riunitisi in un fronte comune a sostegno dei pendolari. Tra questi i sindaci di Fiorenzuola e Carpaneto, Gianni Compiani e Pierluigi Caminati. «Impiegare due ore e mezza per andare al lavoro a Milano non è civile», hanno sottolineato. Di fronte al continuo aumentare dei disservizi, dovremo far fronte anche al rincaro degli abbonamenti».
«Non voglio far polemica politica, ma è penalizzante non aver possibilità di sedersi attorno ad un tavolo con le istituzioni - ha rimarcato Roberto Pasquali, primo cittadino di Bobbio -. Va bene usare il guanto di velluto, ma sembra che l'illegalità paghi più della legalità: la chiusura della stazione potrebbe avere un risultato positivo nell'accelerare l'arrivo del ministro". Paola Pinotti
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