Sarebbero andati al voto 4 milioni di italiani.
Lunghissime file davanti ai seggi in tutta Italia con attese che in alcuni casi, come nel seggio di Matteo Renzi a Firenze, superano le due ore e schede elettorali che in alcune sezioni scarseggiano e vengono fotocopiate. Ma pochi i problemi e le irregolarità.
L'affluenza al primo turno delle primarie del centrosinistra è andata oltre ogni aspettativa ed ha fatto registratre, secondo il comitato Renzi, più di 4 milioni di partecipanti. Un dato che galvanizza i cinque candidati del centrosinistra alla premiership ma che ribalta le previsioni dei sondaggi che hanno sempre scommesso nel successo del sindaco di Firenze se si fosse toccata la soglia dei 4 milioni.
E invece, i dati che emergono a un terzo dello scrutinio ci dicono che Bersani arriva al 44,3% dei voti staccando Matteo Renzi che comunque raggiunge il 36,4%. Nichi Vendola incassa il 15% distanziando di gran lunga Laura Puppato (che negli exit poll è data comunque al 2,9%) e Bruno Tabacci (1,2%), che è rimasto per più di venti minuti in fila a Milano.
La vittoria al primo turno non c'è stata ma è certo che Renzi, comunque vadano i ballottaggi, farà pesare al congresso il suo serbatorio di voti e chiederà un'adeguata rappresentanza ai vertici del partito.
Una vittoria al primo turno, del resto, era stata esclusa dallo stesso Bersani che ha votato a Piacenza ed ha trascorso la giornata delle primarie insieme a sua moglie e alle due figlie. «Vincere al primo turno sarà difficile perché abbiamo voluto anche il secondo turno e siamo in cinque» spiega il segretario del Pd, che definisce il sindaco di Firenze una «persona combattiva» e la campagna elettorale del Pd «una meraviglia». «Siamo stati bravi. Siamo una grande squadra. Ci siamo dati qualche calcetto e anche qualche calcione, ma sono cose che non mettono in discussione la lealtà di tutti. Oggi è una festa, la contesa è finita ed ora la decisione sta agli elettori» dice, a metà giornata, un soddisfattissimo Bersani.
Poi, dopo la chiusura dei seggi (che in alcuni casi hanno dovuto chiudere con due ore di ritardo per permettere a tutti di votare), arriva il turno di Matteo Renzi. E il battagliero sindaco di Firenze è costretto a fare buon viso cattivo gioco: «Abbraccio tutti, abbraccio doppio a Bersani che ha accettato la proposta delle primarie. Adesso vediamo chi vince. Vinca il migliore. Sono sereno, felice e commosso».
E Nichi Vendola? Il governatore della Puglia, che ha votato nella sua Terlizzi e a metà giornata afferma sicuro «Confido nel primo turno», spiega che la democrazia potrebbe davvero essere la «priorità pubblica della politica» e sottolinea l'importanza delle primarie: «Abbiamo scritto una pagina di bella politica. Oggi il centrosinistra è un po' più forte perché ha ritrovato un popolo e deve cercare di non abbandonarlo».
Gabriele Rizzardi LIBERTA' 26/11/2012
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