Richiesta una variante. Ma Reggi: il piano non si cambia.
Sono le spine del Piano regolatore (Prg) a pungere di questi tempi le carni della maggioranza comunale.
Spuntate con forza in primavera alimentate dalla polemica sul caso dell'ex Acna, prima dell'estate sono finite in congelatore con l'accordo di inserirle nell'agenda autunnale.
Ed eccole perciò rifiorire, ma con la stessa forza di destabilizzazione politica emersa all'inizio.
La contesa si gioca sulla linea da tenere rispetto a un Prg che l'attuale maggioranza ha ereditato dal passato (adozione con la giunta Vaciago, approvazione con quella Guidotti) e che adesso deve attuare in molti casi controvoglia. Tanto controvoglia da volervi rimettere mano.
La pensa così una parte, almeno, della coalizione - quella più a sinistra, ossia Rifondazione in compagnia di un po' di Ds ma con l'aggiunta anche di qualche Piacentino Unito - cui proprio non vanno a genio gli standard di edificazione consentiti dal Prg: «Troppo cemento, troppo consumo di aree», questa la critica alla base della richiesta proveniente da tale sponda di una drastica correzione di rotta approfittando dell'adeguamento dello strumento urbanistico alla legge regionale 20.
Ma se la necessità di fissare paletti in ossequio a una più marcata sensibilità ambientalista è condivisa un po' da tutti, le divergenze nascono sulla portata della sterzata da imprimere: l'ala più radicale della maggioranza si spinge fino all'idea di una variante di peso al Prg, mentre le posizioni moderate - i centristi, Margherita in testa, ma anche settori dei Ds - caldeggiano interventi più soft, invitando al rispetto dei diritti acquisiti dai costruttori a seguito del varo del Piano regolatore.
Il principale terreno di scontro è l'Acna. L'area dell'ex colorificio di via Tramello va riqualificata e il piano edilizio presentato dai privati prevede la realizzazione di un insediamento misto residenziale-commerciale. Ma quella è una zona delicata, a ridosso del centro storico, all'ombra delle mura farnesiane e a due passi dall'ospedale: l'esigenza di tutele architettoniche e ambientali è emersa subito, così come la fame di parcheggi del circondario. L'amministrazione ha così cercato una soluzione alternativa e ha pensato di trovarla con la delocalizzazione, proponendo cioè lo spostamento di gran parte dei volumi edicabili in una zona periferica, alla Besurica, così da lasciare spazio in via Tramello per verde e parcheggi. Ma la soluzione, attivata in primavera con una conferenza dei servizi ad hoc, ha trovato un fuoco di sbarramento incrociato per due ragioni: la realizzazione di un maxi-parcheggio vicino alle mura e soprattutto una delocalizzazione che porterebbe a lottizzare vaste aree agricole della periferia (a compensazione della rinuncia del privato a costruire in centro). La procedura avviata con la conferenza dei servizi venne così congelata, ma adesso torna alla ribalta con tutti i nodi ancora irrisolti. L'altro ieri ha tenuto banco in giunta, senza che se ne sia venuti a capo alla luce delle divergenze di cui si diceva. L'obiettivo è arrivare alla stesura di un documento da presentare poi in consiglio comunale, con le linee da seguire per l'attuazione del Prg, cercando un compromesso tra le pratiche urgenti e spinose da affrontare, come l'ex Acna, e i paletti, magari più rigidi e generali, da fissare per il futuro. Ma per arrivarci ci sarà da lottare, in agenda per i prossimi giorni c'è già un vertice con tutti i consiglieri della maggioranza al gran completo.
Il sindaco Roberto Reggi un'idea precisa comunque se l'è fatta e l'ha anche esposta l'altra sera al Gotico davanti alle Consulte. La riassume così: «Ho detto che non voglio rifare il Prg perché non l'ho promesso a nessuno, i cittadini hanno diritto che lo si attui anche in rispetto dei due consigli comunali che l'hanno prima adottato e poi approvato. Certo ci sono questioni, come l'Acna, diventate spinose visto che con l'ex giunta sono stati posti indici di edificabilità eccessivi, e che ora vanno risolte».
Il sindaco fa capire che la soluzione della conferenza dei servizi gli sta bene anche perché, annota, i volumi di edificabilità da trasferire alla Besurica sono stati abbassati: «È bene essere chiari, secondo quanto oggi consente il Prg nell'ex Acna ci va un grosso centro commerciale. Significherebbe un bis del tanto criticato Borgo Faxhall a ridosso delle mura. La soluzione ipotizzata prevede invece uno spazio pubblico con parcheggi e verde, a fronte della delocalizzazione in periferia delle quote di edificabilità in eccesso».
È la stessa strada intrapresa per «allargare» il parco della Pace (ex Galleana) spostando volumi di edificabilità che altrimenti si frapporrebbero tra l'attuale superficie del parco e l'area di espansione.
Secondo Reggi, è questo l'unico modo realistico per «rispondere all'impegno di mantenere più aree verdi possibili», «il compromesso più alto tra l'attuazione del Prg e l'esigenza di mantenere il più possibile spazi a uso pubblico rispettosi del centro storico».
E se qualcuno dice che «ci vorebbe ben altro», che «va cambiato il Prg», il sindaco risponde così: «Altra possibilità non c'è, chiunque lo sostiene è un imbroglione, non puoi cambiare il Prg senza violare i diritti acquisiti, si pagherebbero costi altissimi, a partire dagli incarichi miliardari che si dovrebbe conferire per la nuova redazione e io quei soldi preferisco metterli in servizi agli anziani». Gustavo Roccella
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