Arni: navigabilità assicurata nel 2006 con Isola Serafini
LIBERTA' del 29/11/2002 : Del nostro porto sul Po si può dire tutto e niente. Forse è una “chimera” lontana, visto che manca la condizione stessa per la navigabilità del fiume: la nuova Conca di Isola Serafini. O forse, chissà, potrebbe essere pronto tra cinque anni, se il progetto resterà a galla.
Ma questo porto possiamo permettercelo? E' sostenibile economicamente? Così si interrogano gli assessori comunali Pierangelo Carbone (Ambiente) e Marco Gelmini (Lavori Pubblici).
E comunque, conviene averlo interno oppure affacciato al fiume? Argomentano le associazioni economiche, gli esperti, gli ambientalisti, i diportisti.
E poi, dove farlo? A Piacenza, come supporto della mobilità e della logistica, oppure a Caorso-Monticelli? Quest'ultimi Comuni si candidano gagliardamente ad ospitare loro l'infrastruttura, nell'area fluviale vicina alla centrale.
Nessuna certezza, ma un fiume di domande all'incontro di ieri in Provincia sul porto fluviale, presenti amministratori locali e il presidente dell'Arni, Girolamo Ielo.
Ma alla prima audizione della società civile è emerso un dato di rilievo: siamo in fase di progettazione definitiva della nuova conca di Isola Serafini (finanziata per 37milioni di euro), sarà pronta nel 2006-7.
E, di pari passo, è scattata la fase di valutazione della fattibilità del porto, cadenzata da diversi momenti ravvicinati a partire da gennaio.
Entro il prossimo anno si andrà alla progettazione definitiva del porto previsto dalla Regione, dopo aver deciso se costruirlo internamente, come a Cremona, o sul fiume, come a Boretto.
Intanto gli esperti designati valuteranno l'opportunità economica, ambientale, le potenzialità turistiche (sulla tratta Cremona-Venezia già viaggiano 10mila persone all'anno).
E il sito? Monticelli ha le caratteristiche giuste, insiste il sindaco Gianluigi Boiardi, con un livello costante di acque, ma l'amministratore chiede anzitutto «tempi certi per la conca».
Arni però, par di capire, punta ad avere una infrastruttura immersa in una rete di collegamenti di prim'ordine, come solo Piacenza, capitale della logistica, può vantare: doppio nodo ferroviario e doppio nodo stradale.
La vecchia idea del porto (risale al 1911) torna dunque rinvigorita, ma fra molti dubbi e posizioni contrastanti.
Giorgio Cravedi (Camera di Commercio) fa sapere che le associazioni economiche preferiscono un porto sul fiume; di parere esattamente opposto è Guido Landi dell'associazione Po Lab (450 iscritti): «La banchina non serve a nulla ci vuole il porto interno». Elisabetta Russo (Arpa) chiede attenzione alla compatibilità ambientale, Giuseppe Castelnuovo (Legambiente) il rispetto di un corridoio ecologico lungo le sponde già a sufficienza frammentate e la Lipu pensa a salvare Oasi De Pinedo. Claudio Bassanetti (Industrie Estrattive) è invece preoccupato per Isola Serafini: «Non si perda tempo». In tutti, compresi gli esperti che cureranno lo studio di fattibilità, resta l'impressione che la scommessa sia più che mai aperta, senza risposte scontate. Patrizia Soffientini, Libertà del 29/11/2002
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