Incontro con il sottosegretario Forcieri
Il sindaco Roberto Reggi vuole stringere l'accordo di programma sul nuovo stabilimento militare di Le Mose a primavera 2007, visto che a ottobre verrà consegnato il progetto sui fabbisogni dei militari. Primo passo per entrare in possesso delle aree storiche oggi occupate e strategiche per la comunità.
E' più cauto sui tempi, ma largamente possibilista, il sottosegretario diessino Giovanni Lorenzo Forcieri, ieri nella nostra città: «Sono date ragionevoli, e noi faremo la nostra parte». Alla fine i due, il sindaco di Piacenza e l'ex sindaco di Sarzana, sembrano intendersi molto bene e Reggi si dichiara soddisfatto per avere un interlocutore politico affine e a breve anche un interlocutore tecnico unico con la commissione mista Difesa-enti locali che si costituirà, forte di competenze finalmente complete: dalla logistica dell'esercito ai responsabili economici con la presenza del Geniodife (dovrà quantificare gli introiti che si prevedono sulle aree militari riconvertite), che lavoreranno insieme ai tecnici comunali.
Forcieri ha portato una ventata di ottimismo e di concretezza sul percorso da compiere per arrivare a trasferire a Le Mose tre stabilimenti militari (ex Arsenale-Staveco, Macra e Laboratorio Pontieri), liberando preziose aree del centro storico ad usi pubblici. E lo si percepisce anche in aula consiliare, quando - davanti ad uno spiegamento insolito di forze sindacali, economiche, parlamentari, ad una platea unita nel rivendicare spazi civili - Forcieri parla degli impegni a venire per Piacenza, ma anche di questa convergenza «ottimale» e collettiva riscontrata, sebbene i rapporti si terranno solo tra istituzioni e non con privati.
In quanto allo strumento individuato dell'accordo di programma, appare il più conveniente - sottolinea nel suo intervento anche l'onorevole Maurizio Migliavacca (Ds), perché dà fiato alla concertazione.
Come anticipato a Libertà, il sottosegretario pensa anzitutto alla competitività e ai livelli occupazionali dell'attuale comparto "grigioverde" (mille occupati), rassicura sulla valorizzazione del polo, compatibilmente con i tagli drammatici subìti dalla Difesa. Di nuovo personale per alimentare uno spietato turn over non se ne parla, ma si vuol riqualificare quello in servizio: a settembre (e per tre anni) partono anche a Piacenza corsi di formazione destinati ai dipendenti «così da arrivare a livelli di capacità professionale più elevata, perché certe competenze rischiano di non valere più». Si vedrà se aggiungervi strada facendo nuovo personale come ingegneri e periti.
La visita di Forcieri in mattinata al Polo di Mantenimento Pesante Nord, l'incontro con il nuovo direttore, generale Angelo Ambrosino, lo ha convinto delle eccellenze e potenzialità di un comparto già peraltro conosciuto dal sottosegretario, in visita a Piacenza quando non ricopriva il ruolo che oggi ha.
L'altro grande tema sono le aree militari. Entro settembre-ottobre arriverà il primo documento - da sottoporre all'attenzione del consiglio comunale - che quantifica i fabbisogni della Difesa per lasciare le aree in centro città. Lo strumento da utilizzare, favorevole alle permute, è già nella Finanziaria 2006 del precedente governo («e quella 2007 non dovrebbe cambiare le cose»).
La vera novità operativa è la tessitura in un solo strumento tecnico di più competenze - spiega Forcieri - con la collaborazione di ministeri anche finanziari (Economia e Tesoro).
Benissimo la presenza a Piacenza del Politecnico di Milano, con una laurea quinquennale su trasporti e logistica: Forcieri apprezza non poco la disponibilità dichiara dal professor Renzo Marchesi a nome dell'Ateneo a collaborare con le officine militari e anche sulla stesura di un progetto per concorrere a finanziamenti europei sulle riqualificazioni delle aree militari.
Resta in sospeso, forse non per molto, la questione di alcuni beni militari già dichiarati dismissibili nel 2005 ma «ancora in un limbo», su cui sta lavorando una commissione mista Difesa-Tesoro, riferisce Forcieri nel rispondere all'onorevole Tommaso Foti (An), che ne ha fatto oggetto di una recente interrogazione ministeriale: sono in gioco, tra l'altro, le caserme Alfieri e Iacopo Dal Verme di via Benedettine, la De Sonnaz di via Castello. Patrizia Soffientini
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