Cinque defezioni nella maggioranza, l'opposizione si astiene
Via libera all'ampliamento.
Il polo logistico passerà dagli attuali 700mila a circa 2,5 milioni di metri quadrati.
Un'approvazione più faticosa del previsto, con la maggioranza che ha conosciuto la defezione sia dei tre consiglieri di Rifondazione Comunista (Prc) sia di due oppositori del progetto come Gianni D'Amo (Ds) e Edo Piazza (Piacentini con Reggi).
Alla fine si contano i 17 sì di Margherita, Quercia e Piacentini con Reggi (Paola Votto astenuta), mentre è venuta meno la mano tesa che qualcuno si aspettava dalla minoranza.
Astensione è stata la scelta della Casa delle Libertà, lo spirito bipartisan che sembrava poter aleggiare sul polo logistico è evaporato.
Da annotare anche l'attacco di Alessandro Miglioli (Piacentini con Reggi) al sindaco per la sua assenza dall'aula a causa della trasferta con la Fondazione Toscanini (vedi sotto).
Ieri l'opposizione se n'è stata per lo più a guardare. A guardare lo spettacolo di una maggioranza che procedeva in ordine piuttosto sparso, manifestando con mutevole vigore tutti i dubbi nei confronti del grande piano di insediamenti logistici nell'area di Le Mose, Borghetto e Montale.
Il più radicale nel dissenso senz'altro il diessino Gianni D'Amo, più radicale della stessa Rifondazione Comunista che si era fatta sentire nella seduta di lunedì scorso. Un dissenso culturale, l'ha definito, e sul modello di sviluppo che la logistica a suo giudizio sottende. Non ci sono dubbi sul danno ambientale che 2,5 milioni di metri quadrati di capannoni causeranno, questa la premessa. Ne vale la pena per dare sfogo a un'attività che porterà lavoro a poche migliaia di lavoratori sottopagati con il compito di far viaggiare merci che porteranno profitti solo a un'élite imprenditoriale? Impietosa disamina con chiosa tranchant: «Non possiamo prenderci la responsabilità di occupare con le cose il territorio che è degli uomini». Un perentorio “no” al polo logistico, quello di D'Amo, cui vanno in qualche modo affiancati i «tanti dubbi» di Paola Votto e anche di Alessandro Miglioli (entrambi dei Piacentini con Reggi); ma, mentre la prima si diceva incerta su come avrebbe votato, il secondo faceva sapere che avrebbe ingoiato il rospo («Meglio fare e pentirsi che non fare e pentirsi») preferendo concentrare la sua critica sulla scelta della passata amministrazione di procedere con un'asta («sciagurata») alla vendita delle aree che compongono il polo logistico, il che ha fatto venir meno, a suo giudizio, la possibilità di un forte governo da parte del potere pubblico dell'operazione di selezione degli attori di logistica che si insedieranno.
Si è rammaricato Giacomo Vaciago (Margherita) che si stesse arrivando a un voto, sì, favorevole al polo logistico, ma dando alla città l'impressione quasi che ci si vergognasse anziché andarne orgogliosi, come sarebbe giusto dopo che tre amministrazioni e le principali istituzioni locali i vari livelli ci hanno lavorato.
Gli ha dato man forte Carlo Berra (Ds) secondo cui «il livello di negoziazione con i privati» proprietari delle aree (Ikea e Cssg) «ha raggiunto i migliori risultati», tali da connotare quella di Le Mose come «una logistica realistica e moderna» fatta propria da tutti i paesi capitalistici sull'onda dei massicci fenomeni di delocalizzazione della produzione. Se, dunque, le ciminiere sempre meno abitano da noi, si tratta di governare al meglio la fase del processo produttivo di cui principalmente l'occidente progredito oggi deve occuparsi, la logistica appunto, ossia la distribuzione delle merci. Farlo nel modo più razionale ed ecologicamente compatibile, questo l'obiettivo. Riuscirci significa non solo cogliere l'ultima strada di sviluppo economico che oggi sembra davvero restare aperta a Piacenza, come hanno sostenuto Alberto Squeri (Magherita) e l'assessore Marco Elefanti, ma anche aspettarsi nel lungo termine positive ricadute ambientali, ha rivendicato l'assessore Pierangelo Carbone. Gustavo Roccella e Mauro Ferri, Libertà del 23 marzo 2004
Il sindaco in Spagna e Ungheria ospite della Toscanini. a Madrid una visita sui luoghi della strage
Madrid ieri, Budapest oggi e domani. Il sindaco Roberto Reggi è in questi giorni in viaggio di trasferta ospite della Fondazione Toscanini. L'istituzione musicale cui il Comune ha affidato la direzione artistica del teatro Municipale (lirica, danza, concertistica) è impegnata in un tour di spettacoli nelle due capitali europee e ha invitato il sindaco a prendervi parte in un intinerario che abbina appuntamenti mondani ad altri con le istituzioni. Da quanto si è appreso, ieri a Madrid Reggi si è anche recato sul luogo dei recenti attentati per depositare una coroma di fiori in memoria delle 200 vittime del terrorismo. C'è stato, poi, un ricevimento all'ambasciata italiana, quindi un concerto all'Auditorium Nacional con musiche di Beethoven. A Budapest, oggi, Reggi inconrerà l'ambasciatore italiano per poi assistere, domani, alla Messa da Requiem di Verdi presso il Budapest Convention Center, con protagonista l'orchestra filarmonca Arturo Toscanini. Giovedì il rientro a Piacenza. (Libertà del 23 marzo 2005) -------------------------------------------- Breve commento di Filiberto Putzu : Il sindaco Reggi in tour nelle città europee, mentre a Palazzo Mercanti si vota l'ampliamento del Polo Logistico....
|