(mir.) Roberto Reggi «e' un ottimo sindaco e un amministratore competente, ma spesso, quando parla di politica, si innervosisce facendosi prendere la mano».
Cosi' Marco Monari, capogruppo del Pd in Regione, commenta la presa di posizione del primo cittadino di Piacenza che ha chiesto a Dario Franceschini di farsi da parte e rinunciare alla corsa alla leadership del Pd. Monari aggiunge: «E' una regola elementare quella di fare esercizio di analisi del voto e trarne gli spunti necessari e le dovute conseguenze solo dopo che le urne si sono chiuse, non siamo nemmeno a meta' del percorso».
Tra l'altro ieri è intervenuto in proposito anche Pierluigi Bersani sottolineando che «Franceschini è a pieno titolo segretario del partito così come prevede lo statuto e ha la nostra piena collaborazione come e' stato fin qui». L'ex-ministro sottolinea che «nei momenti significativi, anche nella fase congressuale, abbiamo sempre trovato il modo di garantire l'unita' delle posizioni del Pd. Sono sicuro che cosi' avverra' anche in questa fase. Ci auguriamo tutti che le primarie abbiano un grande successo di partecipazione, cosi' come e' stato per la fase dei congressi di circolo, e lavoriamo tutti per questo. Il confronto che avremo dara' forza al nostro progetto e alle prospettive del nostro partito».
Critiche a Reggi anche da Roberta Pinotti (responsabile nazionale Difesa del Pd, esponente della mozione Franceschini) e da da Paola Gazzolo (portavoce Comitato Piacenza per Franceschini). «Bene ha fatto Bersani a smentire le parole aggressive di Penati e del sindaco di Piacenza- afferma Roberta Pinotti - vorrei ricordare che Franceschini ha accettato di assumere la responsabilita' di fare il segretario in un momento drammatico per il Partito, all'indomani delle dimissioni di Walter Veltroni, mentre altri non hanno ritenuto quello il momento di esporsi. Affermazioni cosi' aggressive come quelle di Penati e Reggi - continua Pinotti - non devono appartenere alla cultura del Pd e forse nascondono la paura di questa nuova fase di confronto piu' ampio che culminera' con le primarie del 25 ottobre. Non sono certo utili al partito, ne' ora ne' per il futuro».
«La provocazione un po' troppo istintiva - tipica del carattere del nostro sindaco Roberto Reggi - più che una risposta merita una battuta che certamente potrà capire: cartellino giallo per antisportività» sostiene invece Paola Gazzolo, che aggiunge: «In qualsiasi tipo di competizione che voglia essere leale, come sta avvenendo nel confronto congressuale fra l'altro non ancora concluso, giocatori e tifosi insieme non chiederebbero mai all'avversario di ritirarsi, ma al contrario di giocare fino alla fine e... scaramanticamente vogliamo ricordare allo sportivo Reggi che gli ultimi istanti di gioco spesso riservano le emozioni più intense e anche molte sorprese. Poi, più seriamente - conclude la portavoce Comitato Piacenza per Franceschini - chiediamo anche a lui di prestare maggiore attenzione affinché ogni dichiarazione rilasciata sia rispettosa e guardi a non minare l'unità del Partito che tutti gli iscritti chiedono a gran voce».
Sulla "querelle" interviene con una dichiarazione anche Barbara Corso (coordinatrice piacentina della Mozione Bersani): «Stiamo facendo un dibattito su come rendere il Pd più utile al Paese, non c'è uno scontro tra leadership o un congresso contro qualcuno. Il 26 ottobre saremo tutti nello stesso partito a lavorare con il segretario che vincerà. Se si vuole usare una metafora sportiva, è vero che siamo tutti nella stessa squadra».
Dal centrodestra arriva una "stoccata" con Andrea Pollastri (consigliere comunale Pdl): «Volano veramente gli stracci nel Partito Democratico; in un clima da tutti contro tutti, stona e non poco l'attacco del sindaco Reggi a quello che è a tutti gli effetti il segretario del suo partito, Dario Franceschini. Lungi da me il voler interferire in casa d'altri, ma che un Sindaco dica al proprio segretario di ritirarsi è davvero stupefacente».
da Libertà del 30/09/2009
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