Per il Sole 24 ore scala sei posizioni, ma alcuni parametri preoccupano
Piacenza ha invertito il trend. Dopo la batosta dell'anno scorso - quando la nostra provincia sprofondò dal 26esimo al 57esimo posto nella classifica sulla qualità della vita elaborata dal Sole 24 Ore - il peggio sembra essere passato.
Il saldo tra 2003 e 2002 ha infatti il segno positivo: sei posizioni in più che ci spingono sino al 51esimo posto (ex aequo con La Spezia) su un totale di 103 province.
Sono in particolare i parametri “Popolazione” (44°posto) e “Criminalità” (70° posto) a risollevare il territorio.
Sostanzialmente invariate le voci “Tempo libero” (33° posto) e “Affari e lavoro” (33° posto), mentre pesa lo scivolone di “Servizi e ambiente”, (100° posto), ovvero infrastrutture, inquinamento, incidenti, sanità e tumori.
«Classifiche come queste vanno prese con le pinze e andrebbero analizzate le variazioni a lungo periodo, non di anno in anno - commenta il presidente ella Provincia, Dario Squeri - . Mi lascia perplesso, ad esempio, il secondo posto di Milano rispetto ad altre città a misura d'uomo. Piacenza sta recuperando in termini di ricchezza e tenore di vita, il piccolo scatto in avanti è un segnale positivo, anche se preoccupano i voti che gli osservatori hanno assegnato ad ambiente e servizi sociali: è il prezzo che si paga per aver puntato sullo sviluppo. Nei prossimi mesi si dovranno privilegiare ecologia, sanità e welfare locale, ma anche su infrastrutture e strade: i morti di tumore sommati alle vittime degli incidenti fanno riflettere» Squeri si dice inoltre soddisfatto dei giudizi riportati da settori quali export, occupazione e risparmio.
La promozione del prestigioso quotidiano economico, secondo il sindaco di Piacenza, Roberto Reggi, va sommata a quella elaborata da “Italia Oggi”, apparsa pochi giorni fa: «Rispetto alle città limitrofe delle nostre dimensioni, cito Pavia, Lodi e Cremona, Piacenza può vantare una buona posizione. Il dato ambientale, è vero, penalizza noi come tutte le province della Pianura padana. Clima, inquinamento e incidenza dei tumori sono diverse facce dello stesso problema, e sono convinto che i frutti delle scelte di oggi - ciclabili, interventi sulle infrastrutture - si vedranno solo tra qualche anno. Nuove rotatorie, semafori nei punti pericolosi, completamento della tangenziale sono tra le priorità del 2004: anche in termini di sicurezza stradale credo che si faranno notevoli passi avanti. Per quanto riguarda gli ospedali, poi, ritengo che la migrazione dei malati si debba al fatto che siamo territorio di confine con una Regione, la Lombardia, tradizionalmente forte».
Tra le curiosità che si possono cogliere scorrendo l'ormai tradizionale graduatoria di fine anno, il presidente Squeri e il sindaco Reggi hanno “notato” l'alta percentuale di palestre. I piacentini tengono sempre più alla cura del corpo e alla salute, commentano entrambi, «e inoltre - aggiunge il primo cittadino - litigano di meno, se è vero che abbiamo ceduto il record dei divorzi (dalla maglia nera a metà classifica, ndr)». Positiva la valutazione di entrambi anche sul tema dell'immigrazione che pare incidere innanzitutto sul numero delle nascite e sulla produttività (sono sempre più numerosi gli stranieri regolari che lavorano). La posizione della nostra città crescerà ulteriormente nei prossimi anni.
Ne è convinto il presidente di Assindustria Giuseppe Parenti che vede nel polo universitario il trampolino di lancio per l'intero “sistema Piacenza”: «Il valore di una graduatoria nazionale quando le sfide sono ormai globali - commenta - è molto relativo. Tuttavia, sono convinto che scaleremo la classifica grazie al contributo di idee e innovazione che verrà dall'università. Se la ricerca incontrerà un sistema realmente competitivo potrebbe ripetersi quello che è già accaduto nell'agroindustria grazie alla facoltà di Agraria». Parenti ribadisce a questo proposito la necessità di essere più attenti in futuro alle scelte del governo regionale, auspicando «che Piacenza sia più presente a Bologna».
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