Piacenza capolinea del trasporto merci, su rotaia, tra Italia e Romania.
Da due anni il lunedì ed il giovedì parte un convoglio, pari a 33 camion con una portata di 1100 tonnellate, diretto a Bucarest, la capitale.
Dalla metà di maggio aprirà una nuova "corsa", una volta la settimana, con destinazione Oradea, città nel nord ovest del Paese, è inoltre prevista una terza linea verso Iasi, a nord-est, nei prossimi mesi. I treni trasportano le merci più varie, prodotti siderurgici, piastrelle, derrate alimentari, sostanze chimiche, il 10% prodotte nel piacentino, il restante 90% proveniente da altre regioni.
La nuova soluzione Intermodale, servizio combinato treno, casse mobili e cisterne, è firmata da Eurolog, società piacentina presieduta da Giuseppe Zambarbieri di Guardamiglio, in joint venture con Pol-Rail di Udine. Le due società hanno colto al balzo l'opportunità del programma "Marco Polo 1" nel cui ambito era inserito il progetto IRIS "Italia Romania soluzione intermodale", finanziato dall'Unione Europea. Obiettivo principale è la sostenibilità ambientale.
«Nel 2006 ci siamo trasferiti qui da Bologna, dove abbiamo iniziato 15 anni fa - spiega il presidente di Eurolog - in quanto il polo di Le Mose è al centro del "Corridoio 5" ma anche perché il terminal è privato, ulteriore vantaggio rispetto al pubblico per una gestione più snella.
Il progetto Iris è stato presentato ieri, nell'auditorium S. Ilario, agli operatori del trasporto merci. Tra i presenti anche l'assessore all'Ambiente del comune di Piacenza, Pierangelo Carbone, che ha commentato positivamente il nuovo servizio, rilevando però una lacuna dell'amministrazione. «Io vedo come elemento di debolezza il non essere partecipi al sistema di gestione dei flussi del trasporto, stiamo valutando l'ingresso in un settore così strategico«. Continua e chiarisce l'amministratore: «Il Comune non si deve limitare alla pianificazione del Polo, ma deve esserne soggetto affinché la città senta propria la materia».
Anche il presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Parenti, ed il presidente di Confindustria, Sergio Giglio, si sono espressi favorevolmente, ma Giglio ha preso lo spunto per sollecitare l'amministrazione pubblica a realizzare le ovvie infrastrutture. «Bisogna decidere se vogliamo essere una provincia bucolica o una realtà produttiva, ora serve un distretto per la logistica avanzata, che metta in conto il superamento dei problemi strutturali, anche alle luce dei vari piani che si stanno sviluppando, per consentire lo sviluppo manifatturiero-logistico, oltre al turismo ci siamo anche noi». Libertà del 30/04/2009
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