Scesi dal quinto al 16esimo posto, ma il giudizio resta “buono”
Piacenza non è più il “paradiso dei bambini”. Parola di Legambiente. Detta così potrebbe sembrare una notizia disastrosa, ma in realtà, dal punto di vista dei più piccoli, la nostra situazione è ancora più che accettabile.
L'annuale classifica di “Ecosistema Bambino” ci colloca infatti al sedicesimo posto nazionale, nella fascia in cui la situazione viene considerata buona. Siamo però usciti dalla formazione delle “magnifiche sette”, cioè le città a cui la Befana ambientalista attribuisce il pieno di “caramelle” e “cioccolatini” (e pochissimi pezzi di “carbone”). Come mai? Difficile stabilirlo. Anche perchè la maggior parte degli “addetti ai lavori” a cui abbiamo chiesto di commentare questa annuale “hit parade” ritiene che la nostra sia una realtà in cui l'attenzione per i bambini era e resta alta. Collocata peraltro in una regione che ancora una volta si conferma ai vertici di questa importante graduatoria. Due città (Ravenna e Reggio Emilia) sono tra le prime sette d'Italia ed altre tre (Modena, Ferrara e appunto Piacenza) sono la le prime venti. “Male” solo Parma e Bologna, mentre la vivibilità di Rimini - dai bambini - viene giudicata “appena sufficiente”. Nel giudizio sono valutate soprattutto le iniziative legate alla progettazione partecipata, ai consigli comunali dei ragazzi, alle consulte giovanili e ai progetti di adozione del territorio e dei beni culturali, perché coniugano perfettamente il concetto di partecipazione attiva con quello legato alla valorizzazione ambientale. Importanti le strutture dedicate all'infanzia, i servizi culturali, le azioni per promuovere i diritti dell'infanzia e quelle per favorire la partecipazione allo sviluppo del territorio. A questi elementi si sono aggiunti i dati relativi alla vivibilità della città.
Crescono, dunque, a piccoli passi le città dei bambini. È il centro-nord a fare da traino con un sud ridimensionato rispetto agli anni passati. In una classifica che vede crescere il livello medio, venti comuni - tra cui Piacenza - si meritano un buono in classifica, spiccano Emilia Romagna e Toscana ma ai vertici troviamo Liguria e Marche.
«Il nostro slogan amministrativo non a caso è la “città educante” - commenta con soddisfazione l'assessore alla formazione, Giovanna Calciati - questo positivo risultato conferma la bontà di iniziative come “La città dei bambini e delle bambine” che ha concretizzato il coinvolgimento dei più piccoli nelle scelte che li riguardano attarverso il “consiglio comunale dei ragazzi” ma anche attraverso altri percorsi partecipativi. Il problema - osserva l'assessore - è che scelte di questo tipo, che di fatto sono investimenti sul nostro futuro, dovrebbero essere condivisi anche “più in alto” dell'amministrazione comunale».
La classifica di Legambiente, lo ricordiamo, viene stilata in base ai dati (relativi al 2002) che le stesse amministrazioni forniscono compilando il questionario che ogni anno viene loro inviato da Legambiente. Maggiore incidenza nella stesura della graduatoria è data dalle iniziative che favoriscono la partecipazione dei ragazzi realizzate dalle amministrazioni comunali, a seguire le strutture dedicate all'infanzia, poi gli interventi relativi alla legge 285/97, infine alle iniziative culturali rivolte agli under 14. Sette, come dicevamo, le città che quest'anno balzano in cima alla classifica, tutte in crescita rispetto alla scorsa edizione a testimoniare una costante attenzione verso il pianeta infanzia. Sono, nell'ordine: La Spezia, Pesaro, Arezzo, Ravenna, Udine, Reggio Emilia e Belluno. Tutte e sette hanno fatto meglio della scorsa edizione «dimostrando - sottolinea Legambiente - la bontà di un percorso che, continuando, può portare un consolidamento di una cultura dell'infanzia fatta di protagonismo». A livello nazionale la progettazione partecipata (42%) e incontri con il sindaco (41%) risultano gli strumenti di partecipazione più utilizzati dalle amministrazioni per dar voce ai giovanissimi su bisogni e diritti. Nel campo dell'aggregazione e dell'offerta culturale vanno per la maggiore laboratori (73%) e feste all'aperto (73%) ma da segnalare c'è certamente la crescente organizzazione di rassegne di teatro per ragazzi (63%).
Le aspettative ed i desideri dei cittadini più giovani I ragazzi del “consiglio comunale” vogliono piste ciclabili.
Piacenza? Una città “baby-vivibile”. Ma che ha grandi margini di miglioramento. Lo dicono i giovani delle medie inferiori coinvolti nel progetto del “consiglio comunale dei ragazzi”. «Abbiamo riscontrato con soddisfazione che gli amministratori ascoltano le nostre proposte - osserva Marcella Martino, 13 anni, Scuola “Dante Alighieri” - recentemente, ad esempio, abbiamo proposto la realizzazione di una pista ciclabile sullo Stradone Farnese ed il sindaco ci ha detto che si tratta di un'ottima idea, che verrà presa seriamente in considerazione». Ma cosa chiedono i “baby-consiglieri” per la loro città? Tante cose. «Stiamo lavorando - spiega ancora Marcella - ad un progetto, che ci è stato richiesto proprio dal Comune, per modificare l'aspetto e le funzioni di piazza Sant'Antonino. La vorremmo chiusa al trafico, con spazi verdi ed una fontana al posto dell'attuale parcheggio. Un luogo di incontro per tutti, non solo per i giovani». E poi? «A me piacerebbe che si realizzassero tanti parcheggi sotterranei - insiste Marcella - e si lasciassero libere le strade. Poi vorremmo più attenzione ai ragazzi anche da parte del nostro bellissimo Teatro Municipale. Potrebbe ospitare rassegne di teatro per giovani e magari anche concerti». Altre richieste? «Spazi per praticare lo sport a livello non agonistico - conclude la “consigliera” - campetti da calcio e da basket. E più spazio per i cani, “dog-box” dove sia possibile liberarli». Richieste in sintonia con quelle di un'altra “consigliera”, Vittoria Marzaroli, 13 anni: «Vorremmo più piste ciclabili; ma quelle vere, protette, che i bambini possono percorrere anche senza i genitori. Non come in via Veneto, dove si rischia di essere investiti. E poi spazi all'aperto ed al chiuso in cui trovarsi per fare sport, giocare, sfogarsi. E aree per il gioco anche nei condomini». E' un progetto, questo, su cui il “consiglio dei ragazzi” ha sollecitato da tempo i “colleghi” del consiglio comunale vero e proprio: «I ragazzi chiedono spazio - fa eco Davide Tagliafichi, pedagogista dell'Associazione Tersicore e coordinatore del “consiglio dei ragazzi ” - chiedono che venga assicurato loro il diritto di giocare negli spazi della loro vita quotidiana. E proprio a questo “diritto” si allaccia una delle più interessanti iniziative proposte all'amministrazione, cioè quella relativa ai cortili condominiali, che devono tornare ad essere spazi aggregativi e ludici, non solo parcheggi per auto». Tagliafichi segue da anni questa iniziativa ed ha maturato un'importante percezione: «I bambini attribuiscono grande importanze, nelle loro richieste, alla qualità della vita - spiega - vedono lo spazio urbano come luogo d'incontro e non solo di sviluppo commerciale. Ed hanno anche un grande senso estetico. Chiedono pulizia, cartelli per spiegare i monumenti, alberi ed aree verdi». (LIBERTA' del 6 gennaio 2004)
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