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Piacenza resta una provincia bianca del Nord

I Ds: «Sulle tasse abbiamo sbagliato»

L'attesa è lunga, ma la forbice iniziale così larga spinge nella sede dei Ds di via Fontana, già nel primo pomeriggio, un certo numero di militanti, amministratori e curiosi che col trascorrere delle ore si passano il testimone tra uno zapping e l'altro.

Dapprima il sentimento è quello della sorpresa nel vedere che dati gli exit vomitano dalle televisioni. Reazioni da cui traspare anche un po'd'incredulità:
«Possibile che sia così forte il distacco e al Senato dove la legge non è di quelle che aiuta il centrosinistra?»
Sembravano pensare i più molto parchi in dichiarazioni sulla situazione locale.
Qui i voti reali raggiungono presto il totale delle sezioni.
Non conforta i diessini.
«A Piacenza nel voto politico, con i partiti in lizza, il centrodestra ha sempre avuto la meglio.
E poi si consideri che questo è un voto basato sul proporzionale
«Se si fosse votato col maggioritario - dice Fabrizio Samuelli - la maggioranza sarebbe stata secca, è certo. Sul proporzionale da noi è la destra a prevalere sempre, il centrosinistra è favorito, dà il meglio di sé negli scontri dei collegi uninominali, ma non è questo il caso».

Sono due i piani da tenere in considerazione per la Quercia, la questione nazionale da un lato e quella locale.
Ed è un coro di voci a sostenere che Piacenza non deve stupire perché si conferma una città molto «Affine alla Lombardia, insomma una tipica provincia bianca del Nord» dice Romano Repetti.

Niente di nuovo dunque, ma l'accorciarsi del divario rispetto al dato del centrodestra palesemente preoccupa. Non poco.
C'è chi si spanzietisce perché, dopo l'illusione («I sondaggi ci hanno illuso») iniziale i dati non affluiscono speditamente e sono tutt'altro che edificanti.

Quando la situazione si va mettendo in sostanziale equilibrio - siamo ancora nella fase delle proiezioni - comincia il momento dell'autocritica.
In primis quella della campagna elettorale e degli «scivoloni» dell'ultimo periodo quando
«Sono riusciti a non parlare del loro programma per attaccarci sulle tasse».
In tanti la pensano così:
«E' diventato l'argomento delle elezioni».

E' di questo avviso Luigi Bollani che parla di «Errore sostanziale nella comunicazione con messaggi preoccupanti su questioni delicate come le tasse. Argomenti su cui era necessario parlare in modo univoco e chiaro. Questo ha indotto una ripresa della Cdl».
A chi imputarlo?
«Senza distinzioni ai dirigenti nazionali di tutti i partiti dell'Unione».

Nella sala principale delle riunioni, il salotto buono dei Ds, continua il viavai di amministratori e iscritti. Ormai intorno alle 20 e 30 l'entusiasmo del primo momento è scemato.
Dimenticato.

Non parlano volentieri e Alberto Borghi (assessore provinciale) si lascia andare a una battuta un po' forte:
«Son sicuro che se avessimo inserito nel programma l'abolizione dell'Ici avremmo vinto alla grande» e se ne esce per raggiungere il crocchio che staziona nel giardino di fronte alla sede.

«Ma che sono questi musi lunghi? Esorta Serenella Sisti. Piacenza è di destra. Lo sappiamo non da oggi. Vedete un po' i dati veri quelli dello scrutinio forniti dal Viminale lì la differenza in favore dell'Unione è del 2 per cento, ragazzi, non stiamo perdendo».

La serata si preannuncia ancora lunga, molto lunga.
Abbandonata sullo schienale di una seggiola l'Unità di ieri titolava "Fino all'ultimo voto" ed è realmente quello che si va profilando in serata.

La responsabilità? «Della legge elettorale - dice senza dubbi Flavio Chiapponi - sapevano che avrebbe potuto dare due maggioranze diverse tra Camera e Senato».
E anche Gabriele Gualazzini imputa alle regole l'incertezza del voto.

Una situazione che deve far riflettere - sottolinea Pierangelo Carbone (assessore comunale) e sono certo che porterà anche localmente ad avviare una riflessione».

Ormai è sera inoltrata e la forbice si va a chiudere o quasi.
Gli umori non sono più quelli del pomeriggio.

I conteggi per città e provincia sono già chiusi e il distacco tra i poli è intorno al 7 per cento per il centrodestra.
Ma quella delle amministrative è un'altra storia.
Ma a fine maggio si vota in sei comuni del Piacentino e l'anno prossimo in città.

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Breve commento di Filiberto Putzu :

A Piacenza dura batosta per il centrosinistra .

In città infatti il centrodestra vince mediamente con il 4% in piu' (camera e senato).
In provincia la coalizione di centrodestra vince con oltre il 7,5% alla camera e con oltre l'8% al senato.


pubblicazione: 11/04/2006
aggiornamento: 13/05/2006

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