Piacenza Nostra si affianca all'Udc.
Uniti ma distinti: d'ora in poi la lista civica “Piacenza Nostra” affiancherà al proprio nome la sigla Udc dell'Unione democratica di centro.
Con una conferenza stampa ieri mattina in municipio, i consiglieri comunali Filiberto Putzu ed Emilio Gorgni, insieme al segretario provinciale Udc Alessandro Guidotti, hanno annunciato la nuova denominazione del loro gruppo nell'assemblea di Palazzo Mercanti.
Precisando che ciascuno dei due soggetti politici non rinuncerà alla propria identità, ma l'alleanza servirà a dare maggior vigore all'azione di opposizione all'attuale amministrazione.
“Piacenza Nostra” nacque in occasione delle elezioni comunali del 2002 come lista civica a sostegno di Gianguido Guidotti, riscotendo un significativo 6,8% di suffragi: oggi può contare su 2 consiglieri comunali. (Libertà del 19 settembre 2004)
Toh, i democristiani tornano in Consiglio. L'Udc entra a Palazzo Mercanti. L'Udc entra a palazzo Mercanti dalla porta sul retro. Lo fa a due anni e mezzo dalle elezioni comunali, con una manovra destinata a creare un precedente nella vicenda delle liste civiche. Sino alla fine della legislatura, il logo con lo scudo crociato verrà affiancato a quello di Piacenza Nostra. Piacenza Nostra è la civica che sostenne la candidatura di Gianguido Guidotti. Conquistò il 6,8%, acquisendo 2 consiglieri : Emilio Gorgni Bottego e Filiberto Putzu. Bottego nei giorni scorsi è passato nelle fila dell'Udc e ne compone il direttivo. Putzu, invece, è rimasto indipendente.
"La lista civica era nata per perseguire obiettivi legati alla vita della città- ha detto Bottego- ma in politica non si può soltanto navigare a vista. Abbiamo raccolto le affinità ideali con l'Udc, che riteniamo fondanti per rinvigorire su una solida base di valori, il modello della nostra società".
Il gemellaggio non sarà una fusione. I loghi dei 2 partiti rimarranno separati, come pure le sigle. D'ora in avanti il gruppo si chiamerà Piacenza Nostra - Udc. Ma l'operazione non segna il fallimento dell'esperienza legata alla civica. Come sostiene fermamente Filiberto Putzu che ha voluto chiarire il punto. "E' un'esperimento- ha detto- riteniamo che a questo punto sia opportuno fornire alla nostra esperienza un collegamento con una realtà nazionale, con un partito in grado di fornire un determinato appoggio alle nostre istanze senza farci perdere la nostra identità. Dopo tutto, i nostri valori sono molto simili, chiunque abbia letto i nostri programmi se ne può rendere conto. La decisione è stata presa dopo serrate consultazioni". (La Cronaca del 19 settembre 2004)
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