Una storia importante che dura da oltre un secolo
Piacenza città di chiese e di caserme.
Nel 1863 la nostra città poteva già vantarsi di essere sede di Comando di divisione e di quello che è paragonabile ai moderni distretti militari, con numerosi corpi alle proprie dipendenze, tra cui fanteria, artiglieria, genio e carabinieri.
Oggi si parla di aree militari riconvertite o da riconvertire: all'interno di caserme ed altre strutture, in molti casi, sono passati più di un secolo di storia ed ha battuto una parte importante del cuore della città. Mentre questa lunghissima tradizione viene rinverdita dai corpi militari sopravvissuti in città, dal Genio pontieri ai carabinieri, altri luoghi familiari a tanti piacentini sono rimasti solo come monumenti al ricordo. Come l'ex Ospedale militare: il monumentale edificio si affaccia su piazzale Genova e conta ormai 142 anni di vita ( fu costruito nel 1865 al costo di 857 lire di allora). La costruzione è infatti una delle prime sorte con la precisa funzione di ospedale militare, quando ancora per la sistemazione dei soldati si usava dei semplici ricoveri. Dal 1859 al 1865 cessata la signoria dei Borboni con la deposizione di Roberto I°, i militari del presidio di Piacenza venivano ricoverati nel convento di San Savino di proprietà municipale e successivamente nella chiesa di San Sepolcro chiusa al culto. Entrambi gli edifici erano insufficienti ed inadeguati e la città allora sede del 4° Corpo d'Armata cominciava ad avvertire la necessità di un luogo di cura per i militari. Di conseguenza fin dal 1863 fu decisa da parte del Ministero della Guerra la costruzione di un ampio ospedale militare con una capacità di ricovero di non meno 600 posti letto. Nel 1865 a cura del Genio militare e su progetto del magg. ing. Enrico Geymet venne iniziata l'imponente costruzione che fu ultimata nel 1869. L'edificio costruito allora in una zona periferica e circondata dal verde, venne considerato uno dei più funzionali ospedali esistenti. Notevole fu l'apporto dato dalla struttura nei due conflitti mondiali, fino al progressivo ridimensionamento nel dopoguerra.
Era una caserma militare anche l'attuale sede della Polizia stradale in via Castello, denominata caserma Gazzola dall'originario appellativo di caserma San Bernardo.
E laddove una volta si trovava il distretto militare, dove sono passati in tanti, non solo piacentini, troviamo a porte sbarrate la caserma De Sonnaz, in origine chiamata caserma Rovera.
Non tutti poi sanno che Piacenza, dal lontano 1859, ospitò un reggimento di cavalleria battezzato gli Ussari di Piacenza, che operò fin dopo il primo conflitto mondiale.
E sempre sullo stradone Farnese, nella caserma Cantore, nel 1941 vide la luce il 121° Reggimento artiglieria controaerei leggera.
A fronte di tanti battenti chiusi continuano a vivere nel tessuto del territorio realtà storiche e vitali. Oltre ai carabinieri, nella loro sede di viale Beverora, ecco l'Arsenale militare di viale Malta, probabilmente la più antica industria della provincia. Nell'attuale veste di stabilimento il battesimo risale al 1911, ma le sue radici affondano ben più in là nel tempo, come presidio di difesa del Farnese alla periferia delle mura cittadine, nel castello la cui costruzione fu avviata nel 1545.
Come dimenticare poi il 2° Reggimento Genio Pontieri, che fu costituito proprio a Piacenza (ma si chiamava 4°) il 1° gennaio 1883 (lo stesso anno di nascita della Libertà...). "Per ogni ponte una superba sfida" è il motto che ha accompagnato per oltre un secolo quindi le gesta dei militari della caserma Nicolai.
In definitiva, quando parliamo di aree e di costruzioni militari a Piacenza, non bisogna dimenticare quello che c'è dietro: la storia di uomini, la storia della nostra città che non potrà mai essere cancellata. r.c.
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