«Affidiamo incarichi di vera responsabilità ai giovani piacentini, solo così si potrà creare una classe dirigente in grado di garantire sviluppo e benessere per tutta la città».
E' il messaggio forte che è emerso dall'incontro organizzato dall'associazione "Piacenza che verrà".
Nel vallo delle mura, all'altezza del locale Old Facsal, si sono ritrovati l'assessore comunale Giovanni Castagnetti, il commissario capo dirigente della squadra mobile della questura Stefano Vernelli, il presidente del Coni Stefano Teragni, il pedagogista Daniele Novara, l'imprenditore (e padrone di casa) Danilo Anelli e il cantautore Daniele Ronda.
L'associazione, nata all'inizio dell'anno e già protagonista di alcuni importanti iniziative pubbliche, era rappresentata dalle giovani e preparatissime Valentina Corradi e Clara Pavesi, da cui sono arrivati alcuni degli spunti più incisivi e interessanti.
A moderare il dibattito, pungolando gli ospiti e interagendo con il pubblico presente, il direttore di Libertà Gaetano Rizzuto; in platea Luigi Mori e Filiberto Putzu, rispettivamente presidente e animatore dell'associazione.
Unico assente, ma giustificato, dj Francesco Zarbano, a Roma per perorare la nascita di un ministero o di un sottosegretariato dedicato alla musica.
«A Piacenza si vive bene - ha esordito Valentina Corradi - anche se ci sono alcuni interventi che potrebbero migliorare la qualità della vita per i ragazzi: mi riferisco ad esempio a un campus universitario o alla creazione di opportunità di lavoro di alto livello. Ma non è solo colpa degli adulti: vedo nei giovani poca voglia di partecipare alla vita della comunità, di sacrificasi e proporre qualcosa per il miglioramento della situazione generale. Quello che nel nostro piccolo vogliamo fare con Piacenza che verrà»
«In Italia tutto è concepito con una mentalità vecchia - ha sostenuto poi Novara - dalla politica alla scuola, passando per lo sport e la nostra provincia non fa certo eccezione: non lamentiamoci della fuga dei cervelli, pensiamo a trattenerli dando ai ragazzi concrete opportunità per essere protagonisti sul serio».
Ronda ha invocato una maggiore attenzione a spazi ed eventi per la musica: «E' un veicolo educativo ed aggregativo fondamentale, soprattutto se paragonato a quelli pericolosi o vuoti come quelli che vanno per la maggiore oggi».
Teragni, pur ricordando l'ottima realtà piacentina in termine di attività sportiva giovanile e scolastica, ha evidenziato alcune criticità che caratterizzano anche i ragazzi della nostra provincia: «Guardano troppa tv e fanno poco moto, ma soprattutto non vedono negli insegnanti e negli educatori un punto di riferimento».
Il commissario capo Vernelli ha sottolineato i positivi risultati ottenuti dalla sempre crescente collaborazione tra polizia e scuola: «I ragazzi ci vedono sempre più come loro amici, per noi è fondamentale per compiere un'efficace prevenzione».
Anelli ha però ricordato come per un giovane sia ancora molto difficile fare impresa: «Soprattutto nel nostro settore ci sono vincoli che rendono la vita difficile a chi è esperto, figuriamoci a coloro che sono alle prime armi».
Clara Pavesi da quando è studentessa-pendolare a Milano ha riscoperto la sua città: «Piacenza non merita la pubblicità negativa che molti le riservano, è indubbio che il centro storico andrebbe rivitalizzato e il polo universitario potenziato, ma si vive molto bene».
Un altro messaggio positivo è arrivato da Castagnetti:
«Gli adulti in posizioni decisionali non devono credere che i giovani piacentini facciano ciò che decidono per loro, per questo il Comune sta cercando di valorizzare le proposte che arrivano direttamente dai ragazzi».
Michele Rancati
02/07/2008
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