Storica firma
DAL NOSTRO INVIATO MILANO - Piacenza vuol mettere la pummarola ‘ncoppa alla pizza che sarà servita in migliaia se non milioni di tranci ai visitatori di Expo 2015. Per una provincia che punta sul pomodoro come portabandiera è un desiderio legittimo.
L'idea guizza come un fulmine all'atto della "storica" firma del (complesso) contratto per l'affitto della "piazzetta" più bella fra le sei a disposizione negli spazi espositivi, proprio di fronte al Padiglione Italia e vicino a Palazzo Europa.
«Chi prima arriva meglio alloggia» commenta una sorridente Diana Bracco nell'apporre il suo autografo sotto il contratto, l'altro firmatario è Angelo Manfredini, presidente di Piacenza Expo e come tale soggetto giuridico che sottoscrive l'impegno.
Piacenza acquista a 450 mila euro più Iva e per sei mesi (1° maggio-31 ottobre 2015, con disponibilità per l'allestimento almeno un paio di mesi prima) una postazione fra le migliori, 40 metri quadrati più altri 38 di uffici dove imprese e business men potranno incontrarsi.
Ieri nel bellissimo palazzo di via Cino Del Duca dove Bracco vive e dove ha sede la Fondazione Bracco, in una sala dominata da un grande quadro di Omar Galliani la presidente di Expo 2015 Spa ha accolto con molta cordialità il sindaco Paolo Dosi, il presidente della Provincia Massimo Trespidi, il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Parenti accompagnato dal segretario generale Alessandro Saguatti, Angelo Manfredini e Francesco Scaravaggi, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
A introdurre ci pensa Silvio Ferrari, presidente di Ats, l'associazione temporanea di scopo che ha il ruolo operativo. Al fianco di Bracco siedono Alberto Mina, che cura le relazioni esterne dell'Expo e ha intessuto i rapporti con Piacenza e Cesare Vaciago, direttore del Padiglione Italia (cugino di Giacomo, ex sindaco di Piacenza che porta lo stesso cognome). E' proprio il direttore a spiegare che ci sarà una pizzeria in Expo, che una grande società come Granarolo si è fatta avanti per le mozzarelle, che servirebbe la rappresentanza di un ortofrutta, che manca il lato conserviero. Parenti gioca di sponda e spinge sulla tracciabilità del nostro pomodoro.
Un'idea prende forma, è solo una suggestione al momento.
Di certo la piazzetta «è il simbolo identitario dell'italianità» dice Mina, un «grande luogo di comunicazione» rincalza Ferrari che sfodera a sua volta le idee su cui si lavora per quella piazza dove "catturare" affari e turisti a beneficio di Piacenza: un percorso musicale incentrato su Verdi che fu oltretutto un agricoltore innovativo a Sant'Agata, la promozione di opere d'arte come l'Ecce Homo di Antonello da Messina all'Alberoni. E ci sono i nostri castelli. Diana Bracco non può far a meno di sospirare per il bel ricordo di una vista unica, racconta, come quella che sta ai piedi del Castello di Rivalta («E' un territorio integrato fantastico e con prodotti Dop»). Il clima è molto collaborativo, Mina cita Trespidi e Ferrari come i primi "cavalieri" di quest'avventura nata nel 2009, Parenti ricorda le tante Coppe d'oro distribuite lavorando come un ricamo intorno al progetto. Oggi però la torta dei meriti ha fette uguali. Patrizia Soffientini LIBERTA' 28/01/2014
MILANO - (ps) Il sindaco Paolo Dosi e il presidente della Provincia Massimo Trespidi non solo hanno viaggiato insieme per presentarsi all'appuntamento milanese, non solo commentano con parole simili («grande soddisfazione») il risultato raggiunto in modo unitario, in più, entrambi puntano sui giovani. Trespidi lancia l'idea che siano le istituzioni stesse a reclutarli per il front-office della Piazzetta Piacenza. Dosi parla dei tanti progetti in corso che potranno incastonarsi con Expo, come "e-QBO", il cubo fotovoltaico che cattura e restituisce energia, diventato un successo a Dubai o i progetti della facoltà di architettura per un punto informativo su Expo. Dosi cita le possibilità di Piacenza sotto il profilo logistico, culturale, enogastronomico e «la ricchezza di una piccola comunità che ora si mette in gioco con l'immagine verdiana della città e con vallate che non hanno nulla da invidiare alle colline toscane». Per Trespidi «Piacenza entra in Expo dalla porta principale, con un grande risultato che siamo i primi ad aver ottenuto grazie alla tenacia delle istituzioni piacentine». Dopo il protocollo nell'ottobre 2013 e l'Ats, ecco la firma «dell' importantissimo contratto che ci consegna lo spazio più bello e visibile di Padiglione Italia». Ora tocca al mondo economico farsi avanti. E c'è tutta una terra da raccontare, partendo dalle acque. Silvio Ferrari (Ats), parla di un possibile coinvolgimento del grande regista bobbiese Piergiorgio Bellocchio per comporre il racconto di Piacenza («valorizzandone la dimensione anche nazionale, volando alto») Intanto per Piazzetta Piacenza, giudicata da Bracco e Mina la migliore, si profila il supporto di Marco Balich, direttore artistico di Padiglione Italia. E siamo la prima provincia ad aver acquistato una piazzetta. «Abbiamo perso tanti treni a Piacenza, stavolta siamo saltati sul locomotore» sorride Giuseppe Parenti (Camera Commercio). «C'è da essere soddisfatti, manteniamo la radice di Primogenita, ora siamo in attesa del masterplan» commenta Francesco Scaravaggi (Fondazione). «E' un punto di partenza. Per noi è un onore e una responsabilità aver ricevuto questo ruolo dal sistema-Piacenza, ora c'è da lavorare e trovare insieme gli eventi» avverte Angelo Manfredini (Piacenza Expo).
LIBERTA' 28/01/2014
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