Le "vittime": "E' successo dopo che avevamo parlato all'assemblea sulla Ztl."
Tre vetrine infrante in altrettanti negozi di via XX Settembre, senza alcun tentativo di scasso: è la sgradita sorpresa che ieri mattina hanno trovato i titolari dell'emporio di abbigliamento "Spike sons", all'angolo con piazza Duomo, e quelli di "Calzedonia" e "Intimissimi", boutique distanti l'una dall'altra poche decine di metri, e affiliate alla stessa azienda. Un atto di vandalismo compiuto nella notte di carnevale, che qualcuno ha già voluto accostare al duro confronto in corso tra Comune e esercenti del centro, schierati contro il piano traffico e l'ampliamento della Ztl. Un nesso evidenziato in maniera cauta dagli stessi negozianti rimasti vittima della provocazione, che nella serata di martedì erano intervenuti all'animata assemblea pubblica in S. Ilario, organizzata dalla Circoscrizione 1 con la presenza degli assessori comunali Pierangelo Carbone e Alberto Squeri. L'ipotesi di una correlazione diretta fra i danneggiamenti e il clima di tensione, creatosi in queste settimane intorno ai provvedimenti contenuti nel Put, risulta al vaglio dagli inquirenti. I negozianti hanno subito sporto denuncia contro ignoti alle forze dell'ordine, che ieri hanno presidiato massicciamente tutta la zona di via XX Settembre e piazza Duomo. La porta in legno e in vetro di "Spike sons" pare sia stata bersagliata da alcune sassate, con l'utilizzo di un cubetto di porfido poi ritrovato a poca distanza dal negozio, mentre le vetrine degli altri due esercizi, con ogni probabilità, sono state prese a calci, o colpite con un martello o una mazza. «Sono 20 anni che dirigo questo negozio - spiega amareggiata Paola Parmoli, di "Spike sons" - e niente di simile era mai accaduto prima: né tanto meno c'erano state avvisaglie. Si tratta di un fatto isolato, ma comunque un segnale di profondo malessere: il valore economico del danno è quello che ci preoccupa meno, è la beffa e lo sfregio che pesano». Mauro Marasà è il marito dell'altra titolare e aveva preso la parola a S. Ilario. «Non so se c'è un collegamento fra il mio intervento all'assemblea - afferma - e questi atti, dovrà stabilirlo la polizia. Sono andato a ripetere quello che pensa la gran parte dei commercianti, che la Ztl va bene se accompagnata dai nuovi parcheggi: noi non vogliamo essere strumentalizzati politicamente, né tantomeno entrare in contrapposizione con altri cittadini; vogliamo soltanto riuscire a lavorare». Anche Lisa Bagnulo, responsabile di area della catena che ingloba i negozi "Intimissimi" e "Calzedonia", era giunta da Milano per esprimere all'incontro di S. Ilario la sua preoccupazione per il cattivo andamento, a suo dire, degli affari dopo l'entrata in vigore dei nuovi provvedimenti viabilistici. Ma ieri ha preferito non rilasciare commenti su quanto accaduto. Ivana Carrà, che gestisce uno dei due negozi dice di aver scoperto il vandalismo ieri mattina, all'apertura. «Al solito orario, verso le 9 meno un quarto - ha raccontato - sono arrivata al negozio e ho trovato il vetro della porta infranto e le schegge sul pavimento: forse è stata una martellata data sulla maniglia. La prima cosa che ho pensato è stata perché proprio a noi? Anche se siamo critici contro le scelte dell'amministrazione, non abbiamo preso parte a manifestazioni: non ho idea di chi possa essere stato». Pare che nessuna telecamera di sicurezza fosse stata accesa nella notte di martedì. Mauro Ferri, Libertà del 2 marzo 2006
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