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Piacenza : chiude la Scuola di Polizia

Chiuderà entro il 2007. Il personale alla questura di Piacenza.

La scuola allievi agenti di polizia di viale Malta chiuderà i battenti entro il 2007.

Il personale passerà in forza alla locale questura così come le strutture dell'istituto.

La notizia - ufficiale - è rimbalzata in città da Roma nelle prime ore di ieri pomeriggio.

Ad informare i sindacati sull'avvio della "fase due" del programma di progressiva chiusura delle scuole, partito nell'estate del 2006, è stato lo stesso capo della polizia Gianni De Gennaro.
Chiuderanno entro il 2007, oltre a Piacenza, altre due scuole allievi agenti di polizia, quelle di Campobasso e Casal Lombroso a Roma.

Il questore di Piacenza, Michele Rosato, prende atto della decisione del ministero dell'Interno e annuncia che il personale sia di pubblica sicurezza, sia dell'amministrazione civile, rimarrà nel territorio piacentino.
O al servizio della questura, oppure di polstrada e polfer; naturalmente fatte salve le eventuali richieste di trasferimento in altre scuole di polizia.
Richieste che, nel caso, dovranno pervenire dai singoli interessati.
«Al di là della chiusura della scuola, questo provvedimento, deciso in sede nazionale - spiega il questore - porterà al territorio piacentino una cinquantina di poliziotti in più. La mia intenzione è di impiegare queste forze sul territorio per potenziare i servizi di sicurezza e quelli rivolti alla cittadinanza con lo snellimento dei tempi burocratici per passaporti e ed altri documenti di nostra competenza». Rosato sottolinea come il rapporto tra la scuola e Piacenza continuerà comunque:
«Nutro grande stima verso il personale della scuola che è professionalmente ben preparato e già pronto per ruoli operativi».
Il trasferimento del personale alle dipendenze della questura sta a significare, ad esempio, maggiori pattuglie in città.
Ad esempio la tanto agognata quarta volante in servizio 24 ore su 24.
La struttura della scuola, per la quale sono state spese in passato diversi miliardi di vecchie lire, non verrà tuttavia abbandonata.
L'ipotesi più verosimile è quella di un trasferimento negli edifici tra viale Malta e vicolo Valverde della sede della polizia stradale, e degli uffici per il pubblico che oggi si trovano al piano terra della questura. Rimarranno in funzione la mensa, le aule didattiche serviranno per l'aggiornamento dei poliziotti piacentini, l'aula magna continuerà ad essere anche a disposizione della città, il nuovo poligono di tiro servirà ai poliziotti piacentini per le periodiche esercitazioni, i posti letto saranno a disposizione per gli "accasermamenti".

Rammarico per la chiusura della scuola viene espresso dal sindaco Roberto Reggi.
«Da un lato abbiamo fatto di tutto - dice il sindaco - per mantenere l'aspetto formativo a Piacenza ma non c'è stato niente da fare di fronte ad una manovra di razionalizzazione delle risorse: si fanno meno assunzioni e quindi meno corsi».
«Dall'altro - continua - il fatto di avere confermata la presenza degli agenti mi conforta perché avremo così un miglior presidio del territorio».

A livello nazionale, a formare i futuri agenti, resteranno cinque scuole in tutta Italia, affiancate dai vari centri di specializzazione.
Il progetto di snellimento, che ha preso il via con la chiusura delle scuole di Vicenza, Foggia, Belluno, Senigallia è nato in seguito alla notevole diminuzione del numero di allievi dovuta alla riduzione delle assunzioni.
Le scuole sono così passate, nel 2006, da 13 a 8 per diventare cinque entro la fine del 2007.
Federico Frighi




Ristrutturata negli anni novanta.
Struttura all'avanguardia con aula magna da 400 posti


La scuola di polizia di viale Malta nasce sulle ceneri di un reparto di cavalleria dell'esercito italiano prima e su quelle di un battaglione di motociclisti del corpo delle guardie di pubblica sicurezza poi. Fino agli anni Settanta è stata sede del XX° reparto mobile delle guardie di pubblica sicurezza, poi è diventata distaccamento della scuola di polizia di Alessandria.
Una volta ottenuta l'autonomia ha avuto un proprio distaccamento a Reggio Emilia ed è stata scuola allievi guardie di pubblica sicurezza fino al 1981 quando, con la riforma della polizia, il suo nome è cambiato in scuola allievi polizia di Stato.
Nel 1986 si è trasferita da Piacenza a Roncovero di Bettola per i lavori di ristrutturazione in viale Malta per i quali vennero spesi 25 miliardi di vecchie lire.
Dieci anni dopo tornò nella sua attuale sede. Fu la prima scuola ad ospitare le donne che si arruolavano in polizia, sempre nel 1986.
Dal 1990 fu la prima scuola di polizia in Italia in cui furono adottati nuovi programmi curricolari susseguenti ai progetti formativi elaborati da un comitato costituito a livello ministeriale. Divenne la prima scuola di polizia in Italia destinataria di apposito corso sperimentale secondo le nuove metodologie didattiche.
Al suo interno è stato inaugurato lo scorso anno uno dei dieci poligoni di tiro della polizia di Stato attualmente operativi in Italia; dispone di una palestra, di un'aula magna con 400 posti più soppalco, di un'aula didattica (intitolata a Stefano Villa) con 100 posti a sedere, di alloggi per 300 persone, di garage sotterranei, di mensa e refettorio, oltre a vari spazi destinati alla zona comando e anche di una cappella per ospitare le celebrazioni religiose.



La testimonianza di Adamo Gulì, direttore per 15 anni :
«Eravamo la punta di diamante»


(fed.fri.) L'aveva già salvata una volta la scuola di polizia di viale Malta, quando stava per partire verso Cesenatico e chissà se sarebbe più tornata.
In quattro e quattr'otto Adamo Gulì - ex questore di Piacenza e, prima, per 15 anni direttore della scuola - convinse il vescovo Antonio Mazza a dargli il vecchio convento San Luigi a Roncovero di Bettola.
In un mese e mezzo lo rimise a posto, pronto per ospitare il primo corso misto uomini-donne della storia della polizia italiana. Era l'8 settembre del 1986 e anche le ragazze per la prima volta, poterono indossare la divisa blu della polizia di Stato.
«Lo fecero proprio a Roncovero» ricorda il questore Gulì, oggi in pensione.
«Sono stato direttore della scuola di polizia dall'82 al '97: 15 anni di grandissimo entusiasmo.
Abbiamo vissuto a Piacenza la rivoluzione copernicana dei sistemi formativi della polizia di Stato. Abbiamo fatto da traino per le altre scuole e siamo diventati laboratorio sperimentale di nuove metodologie formative. Eravamo la punta di diamante del sistema».
«Da un punto affettivo vederla rientrare tra i rami vecchi mi lascia molto perplesso - confessa Gulì - in questo modo si disperde un patrimonio importantissimo».
«Nel mio archivio - prosegue l'ex questore - ho una miriade di testimonianze di apprezzamento della scuola ad altissimo livello. Ho avuto istruttori e funzionari splendidi, il know out di questa scuola era fenomenale».
Una riflessione: «La scuola di Piacenza un tempo lavorava così perché c'era un'attenzione dei vertici dipartimentali nei confronti della formazione».
Gulì era arrivato a Piacenza nell'82. Nell'83 partirono i lavori di ristrutturazione. Il progetto originario prevedeva che rimanesse in piedi solo la palazzina centrale di viale Malta.
Il resto fu ricostruito.
«Nell'86 - ricorda ancora Gulì - fui chiamato a Roma e mi si chiese entro quanto tempo avrei potuto accogliere a Piacenza almeno 120 allievi. C'era il rischio concreto di finire tutti a Cesenatico. Fu allora che in un mese e mezzo trovammo il posto a Roncovero».
Dopo dieci anni il ritorno a Piacenza in una scuola che sarebbe dovuta diventare il fiore all'occhiello degli istituti di istruzione nazionali.


pubblicazione: 14/01/2007
aggiornamento: 11/03/2007

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