In 10 anni i depositi sono cresciuti appena del 30%, i prestiti sono raddoppiati
I piacentini sono sempre meno ricchi e ricorrono sempre di più ai prestiti delle banche.
E' quanto emerge dai dati diffusi dalla Banca d'Italia.
I depositi (la voce comprende i depositi a risparmio liberi e vincolati, i buoni fruttiferi, i certificati di deposito e i conti correnti liberi e vincolati) nei 222 sportelli degli istituti di credito della nostra provincia, dal 1998 ad oggi, sono passati da 2 miliardi e 852 milioni di euro a 3 miliardi e 799 milioni euro. Una crescita di appena il 30%, molto al di sotto di altre province limitrofe.
Gli impieghi, ovvero i prestiti delle banche, sono più che raddoppiati passando da 2 miliardi e 978 milioni di euro a 6 miliardi e 892 milioni di euro.
Andamento analogo nei 91 sportelli della città di Piacenza dove i depositi sono passati da 1 miliardo e 352 milioni di euro a 2 miliardi e 32 milioni di euro, mentre gli impieghi sono passati da 1 miliardo e 933 milioni di euro a 4 miliardi e 170 milioni di euro.
Molto meglio di Piacenza ha fatto la provincia di Parma con una crescita dell'80% dei depositi bancari che sono passati da 4 miliardi e 270 milioni di euro a 7 miliardi e 393 milioni di euro. Anche a Parma però gli impieghi sono praticamente raddoppiati passando da 7 miliardi e 644 milioni di euro a 13 miliardi e 278 milioni di euro.
Sempre guardando alle province limitrofe, è andata molto bene anche Lodi dove i depositi sono quasi raddoppiati passando da 2 miliardi di euro a 3 miliardi e 698 milioni di euro. A Lodi, però, si sono impennati anche i prestiti ricevuti dalle banche che sono passati da 1 miliardo e 931 milioni di euro a 5 miliardi e 854 milioni di euro.
Anche Cremona mette da parte pochi soldi considerando che dal 1998 al 2007 è passata nei depositi da 3 miliardi e 402 milioni di euro a 3 miliardi e 939 milioni di euro. Anche qui si registra un'impennata dei prestiti concessi dalle banche che sono quasi triplicati passando da 3 miliardi e 616 milioni di euro a 8 miliardi e 267 milioni di euro.
Per concludere a Pavia i depositi sono passati da 5 miliardi e 294 milioni di euro a 5 miliardi e 725 milioni di euro, mentre gli impieghi sono più che raddoppiati passando da 3 miliardi e 403 milioni di euro a 7 miliardi e 845 milioni di euro.
Quelle pubblicate sono cifre che testimoniano come nell'arco di dieci anni non si sia verificato un grosso incremento della ricchezza nella nostra provincia, appena un 30%. Di converso la richiesta di prestiti è raddoppiata.
Questo significa che le famiglie piacentini, come del resto quelle italiane, fanno sempre più fatica a risparmiare e produrre ricchezza e hanno sempre più bisogno, per mantenere un tenore di vita apprezzabile, di fare ricorso ai prestiti delle banche. Paolo Pergolizzi
da LIBERTA' del 29 agosto 2008
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