Ma il trasporto urbano è in calo.
Ai piacentini piace molto usare l'autobus per andare fuori città. Negli ultimi due anni Tempi Servizi ha osservato un incremento dell'8 per cento di utenti Sull'extraurbano i passeggeri - analizza Paolo Botti, presidente di Tempi Servizi - sono 4milioni e 450mila all'anno, circa 370 mila al mese, con una parte consistente di studenti. E' diventato più facile dalla città raggiungere Borgonovo, Castelsangiovanni, Rivergaro, Pontedellolio, Carpaneto, Fiorenzuola e Monticelli. E una mano viene dalla residenzialità che si sposta dal centro ai comuni della cintura limitrofa, come Gossolengo, Quarto, San Nicolò. Il servizio urbano invece presenta una diminuzione costante. "Avevamo 6milioni e 877mila passeggeri nel 2001, siamo a 6milioni e 750 mila nel 2003, circa 120mila in meno". Va detto che la statistica piacentina considera un numero inalterato di ultra sessantacinque, che non pagano, ma che dovrebbero essere in crescita. Sono circa 18mila i piacentini che viaggiano al giorno sulla rete urbana (18,73 per cento). In provincia 12.300 persone giornalmente prendono il bus (8,9 per cento). Botti rileva che un'impennata di utilizzo dei mezzi pubblici a Piacenza si è registrata nei giorni di targhe alterne, durante i sei mesi invernali, specie sui bus navetta (con 60 mila utenti sulle due navette che univano senza fermate intermedie la Veggioletta e lo Stadio al centro città). "Quando ci sono limitazioni al traffico il bus è premiato, sulle "navette" nei giorni di targhe alterne viaggiava il doppio della normale utenza". Si guarda al Put, il piano urbano del traffico, sperando nell'introduzione di nuovi servizi "navetta" senza fermate intermedie, quindi più veloci, e di parcheggi scambiatori. "Un bus che dal Cimitero, dove c'è un grande parcheggio, arrivasse in Piazza Cavalli in 10 minuto diventerebbe competitivo per chi va in centro".
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