music for the morning after
Musica per il mattino dopo. Ma dopo che cosa, o dopo chi? In questo senso Pete Yorn è sibillino e lascia che ognuno abbia il 'mattino dopo' che si merita.
Tuttavia è un disco per il domani, per il futuro che aspetta chiunque, che non si può prevedere.
Rock melodico, voce profonda, canzoni sull'amore, riflessioni sull'esistenza.
Yorn è un cantautore che per molti è dark ma a leggerlo nel profondo appare in realtà molto realistico e concreto, soprattutto nel modo di rapportarsi a temi che, per cantautori emergenti, sarebbero a rischio 'banalità'.
Buon rock, ben suonato; da ascolto in poltrona lascia emergere i lati intimisti dei testi, mentre in versione live fa esplodere tutta la forza rock.
MUSIC FOR THE MORNING AFTER Quasi naif. Non sembra darsi gran pena, Pete Yorn. Sa bene che le sue canzoni parlano da sole e prima o poi qualcuno le avrebbe notate. <Sono un batterista, di base - spiega - e quindo costruisco tutti i pezzi da un ritmo. Poi interviene la melodia, ma il brano l'ho già in testa nel suo incedere>. Di questo disco, dice, è orgoglioso. <Sono molto contento, perché sapevo il mio obiettivo: non volevo incidere un disco radiofonico ma che la gente fosse interessata ad ascoltarlo>. Un disco, il suo, che potrebbe sembrare un country rock alternativo ma che svela dettagli interessanti. <Sono pazzo per il Brit-pop e, ovviamente, per i Beatles - confessa il cantautore - Credo che il fenomeno Beatles sia stato fondamentale per la storia del rock. Hanno segnato uno spartiacque da cui oggi non si può prescindere. Nel mio disco ho cercato di fondere la tradizione brit con quella americana> (di Francesca Mineo, da www.mybestlife.com)
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