Il sindaco Roberto Reggi difende la sostenibilità economica dell'operazione-Pertite e lo fa con una netta presa di posizione rivolta al Comitato Pertite e contenuta in una lunga nota: «Rimango stupito e sinceramente sconcertato di fronte alle prese di posizione del Comitato Pertite, i cui esponenti non solo mancano di rispetto al sottoscritto e all'Amministrazione comunale, con cui si era intrapreso un percorso condiviso di dialogo e confronto, ma all'intera comunità piacentina».
Non usa mezzi termini Reggi, dopo le esternazioni del Comitato pubblicate in questi giorni sulla stampa locale, «frutto di demagogia e di una evidente, totale mancanza di responsabilità» è l'affondo.
«Nell'incontro avuto nei giorni scorsi con alcuni sedicenti rappresentanti del Comitato - spiega Reggi - il vicesindaco e io abbiamo illustrato un'ipotesi, che tale rimane al momento, che potesse conciliare le esigenze della città con la sostenibilità economica dell'intera operazione. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che il nostro interlocutore primario per quanto riguarda l'area della Pertite è una delle più importanti aziende del nostro territorio; una realtà, quella del Polo di Mantenimento pesante, che in questi anni ha garantito centinaia di posti di lavoro, tutelando peraltro aree strategiche del tessuto urbano da un'occupazione edilizia che avrebbe potuto avere effetti irreversibili. E' per questo - rimarca il sindaco - che non posso non ritenere irresponsabili le persone che raccontano, a chi non conosce la questione e soprattutto ai tanti bambini che sono stati coinvolti nella vicenda, la favola del parco che potrà essere regalato a tutti i piacentini. Mi chiedo a quale titolo, secondo il Comitato Pertite, possiamo vantare tale credito nei confronti di un'industria militare cui dobbiamo dimostrare, è bene ricordarlo, che avrà convenienza nel rimanere sul territorio».
Oggi più che mai, insiste il sindaco, è necessario collaborare per presentare una proposta il più possibile unitaria, che consenta non solo di valorizzare il verde pubblico e recuperare una zona oggi inaccessibile, ma anche di salvaguardare la presenza di profili occupazionali qualificati e di alto livello, che costituiscano lo sbocco lavorativo naturale per tanti nostri studenti degli istituti tecnici e professionali.
«Per la stessa ragione, l'amministrazione comunale - conclude Reggi - continuerà a portare avanti, con coerenza, il percorso faticoso della consultazione con tutte le parti politiche, i rappresentanti istituzionali, dei lavoratori e dell'intera comunità locale. E vorrei rassicurare, poi, gli esponenti del Comitato e tutti i piacentini che hanno partecipato al simbolico abbraccio alla Pertite: la mia presenza, in quella occasione, non è stata certo dettata dall'esigenza di una passerella di cui non sento il bisogno, ma dal fatto che io per primo credo in questo progetto per il futuro della città. Tuttavia - precisa il sindaco - neppure alla manifestazione del 5 giugno ho fatto promesse irrealizzabili, ma ho dichiarato l'impegno del Comune a intraprendere un percorso che ci permettesse di recuperare la maggiore porzione possibile di questo terreno, per il quale abbiamo oggi la legittima aspirazione a ottenere un'area verde grande almeno quanto il parco di Montecucco. Anche a me - conclude Reggi - piacerebbe poter annunciare alla città l'acquisizione di un nuovo giardino pubblico di vastissime dimensioni, ma non è così semplice come qualcuno, unilateralmente, vuole far credere. Come sindaco, sono convinto che sia mio dovere prendere in considerazione le prospettive di tutte le parti in causa, ma non voglio né posso cedere al ricatto mediatico di chi si erge a paladino della natura, tralasciando tutti gli aspetti pratici, da quelli economici a quelli occupazionali, connessi alle trasformazioni urbane. Non sto chiedendo ai piacentini di rinunciare a coltivare un sogno, che capisco e condivido, ma di affrontare con realismo e concretezza un percorso che ci coinvolge tutti, e per il quale occorre mettere da parte i personalismi, discutendo in modo costruttivo. Mi spiace constatare che qualcuno proprio non riesca a farlo».
Libertà del 27/06/2010
LE LAMENTELE DEL COMITATO da Libertà del 25 giugno 2010
«Il "parchetto" Pertite? No grazie».Comitato infuriato col sindaco (s. s.) Terminano la serie di pacifiche e garbate proteste con un: «Ma Reggi che c'è venuto a fare, all'abbraccio della Pertite, se poi ignora le richieste di migliaia di piacentini? ». Sul piede di guerra, dopo l'abbraccio di due settimane fa all'area militare dove una consistente fetta di piacentini vorrebbe restasse un'ampia area verde a beneficio dei polmoni della città, il Comitato Pertite, reduce anche dall'incontro di due giorni fa col sindaco, è tutt'altro che soddisfatto. La proposta suggerita - 120mila metri quadrati di verde, il resto per la nuova dislocazione dell'ex Arsenale - «è totalmente irricevibile», sostengono in coro i tanti volontari del Comitato che ieri con Laura Chiappa, Stefano Benedetti, Carla Muselli e con le Rsu del Polo di Mantenimento Emanuela Stoppelli (Flp) e Rosanna Poggi (Cgil) hanno convocato i mezzi di informazione per fare il punto. La proposta arrivata da Palazzo Mercanti ha avuto se non altro un pregio, quello di creare una nuova allenza tra rappresentanti dei lavoratori dell'ex Arsenale e Comitato. I primi hanno ribadito ieri il loro no «ad essere strumentalizzati e usati come paravento, perchè le strade degli uni e dell'altro sono differenti». Il Comitato, in sintesi, rimprovera innanzitutto la tempistica: «Ma perchè solo ora tanta urgenza per la sorte delle aree militari? ». Punto secondo, «si decide senza interpellare i cittadini? Come mai il sindaco è venuto ad abbracciare la Pertite se già sapeva di volerla trasformare da parco in un parchetto giochi? ». Al centro di tutte le richieste del Comitato, ribadita ieri, c'è la domanda affinchè l'area Pertite sia ceduta gratuitamente dallo Stato al Comune: «Altrove è già accaduto, perchè qui non può succedere? ». Da ultimo, l'appello rivolto ai consiglieri comunali e alla Giunta perchè «questo progetto in contrasto con la volontà della città, coi bisogni dei piacentini e dei lavoratori dell'Arsenale venga ridiscusso e radicalmente modificato».
|