Vince la linea dura contro Regione e Trenitalia. Trespidi alla guida
La presidentessa Marinella Chiodaroli che passa la mano a Franco Trespidi, aprendo così la strada per il ricorso al Tar contro il nuovo orario ferroviario frutto dell'accordo firmato tra la Regione Emilia Romagna e Trenitalia. È stato questo l'esito del confronto tra le due anime dei pendolari piacentini alla riunione di ieri sera. Al termine di un'altra giornata all'insegna di ritardi e disagi, gli utenti delle ferrovie si sono riuniti nella sede dell'associazione, assieme ai colleghi di Fiorenzuola, i rappresentanti delle associazioni dei consumatori Acu, Gianni Cavinato, e Adiconsum, Ettore Bensi, e agli avvocati dello studio Fantigrossi, che seguono sia l'associazione piacentina sia il sodalizio fiorenzuolano. All'ordine del giorno la questione riguardante l'azione legale, annunciata nei mesi scorsi, contro l'accordo firmato tra la Regione Emilia Romagna e Trenitalia. Si sono confrontate posizioni distanti: da una parte la Chiodaroli e il presidente del Crufer, Gino Luigi Acerbi, contrari all'avviare ricorsi. Dall'altra l'area "radicale", capeggiata da Frano Trespidi. E ad avere prevalso è stata quest'ultima: la Chiodaroli, che in ragione della sua carica di vertice temeva di doversi fare carico delle spese legali in caso di un'eventuale esito negativo della causa, passa la mano a Trespidi. Il passaggio sarà formalizzato martedì 17 dal direttivo dell'associazione, ma ormai è cosa fatta e il ricorso può partire. «Saremmo l'unica associazione a dare vita a una causa di questo tipo - aveva spiegato Acerbi motivando la sua contrarietà alla scelta poi intrapresa - Se perdessimo la causa creeremmo solo un precedente negativo, senza contare il fatto che la famosa firma apposta dalla Regione Emilia Romagna costituisce un vincolo per far tornare Trenitalia a più miti consigli». Il presidente della neo costituita associazione dei pendolari di Fiorenzuola, Fabio Turci, aveva criticato anche l'avvio di incontri promossi - e subito rinviati - da Trenitalia con le associazioni dei consumatori: «Noi pendolari non siamo stati invitati, e questo è tutto dire». Nessun invito è arrivato, al momento, nemmeno all'associazione piacentina, come confermava il vice presidente Giancarlo Vecchi. «Potremmo partecipare come delegati delle associazioni dei consumatori, alle quali è stato dato un mandato preciso: se non si torna al vecchio orario non si firma». «Le associazioni di pendolari di fatto non hanno partecipato nemmeno all'incontro tenutosi a Roma il 3 gennaio - ricordava Cavinato, segretario nazionale Acu e pendolare piacentino -, potrebbero partecipare come nostri delegati, anche se dovrebbe spettare a Trenitalia invitare direttamente i pendolari». Anche il segretario di Rifondazione , Nando Mainardi, è intervenuto sul tema: «Bene hanno fatto le forze dell'Unione a chiedere le dimissioni della dirigenza di Trenitalia».
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