Dopo le dimissioni l'ex segretario cittadino rilancia: fascista la cultura degli sputi, non mia
Filiberto Putzu spiazza ancora tutti: «Sciolgo la riserva che avevo espresso 20 giorni fa, ho deciso di dare la mia disponibilità a candidarmi a sindaco per il centrodestra alle comunali 2012».
Si è dunque sbagliato chi credeva che fossero un preludio a un abbandono le sue dimissioni da segretario cittadino del Pdl, con coda polemica con il deputato e segretario provinciale azzurro Tommaso Foti.
Putzu rilancia e annuncia ufficialmente la sua volontà di essere parte della corsa che all'interno del Pdl porterà prima al congresso e poi all'indicazione del candidato: «Io sono convinto della volontà di candidarmi a sindaco e se ci saranno le primarie mi presenterò senza problemi. Fornisco la mia disponibilità, come hanno fatto altri colleghi del Pdl, a rappresentare il centrodestra nelle elezioni comunali. Sono passate tre settimane dall'incontro con la commissione di "saggi", mi ero preso qualche tempo per riflettere e adesso rompo ogni indugio. Una decisione che formalizzerò ufficialmente per iscritto ai coordinatori locali, regionali e nazionali. Ovviamente mi aspetto di essere inserito a pieno titolo nel percorso che il partito seguirà per trovare la persona giusta su cui puntare».
La tensione con Foti, però, resta ancora alta. Il deputato aveva accusato Putzu di sputare sul Pdl. «Sono rimasto sconcertato da queste parole - afferma il consigliere comunale azzurro - perché la cultura dello sputo non mi appartiene: da piccolo mi hanno insegnato che non si deve sputare mai, nè per terra, nè sulle cose, nè sui valori, nè sulle persone».
Poi altre parole forti, affidate anche al proprio sito internet e poi ammorbidite in serata: «La "cultura dello sputo" è una cultura da carrettiere, da casa chiusa, da casino del ventennio fascista. Credo di poter essere libero di non condividere alcune scelte, ad esempio il meccanismo di avvicinamento alla campagna elettorale e alle elezioni: d'altronde siamo nel Popolo del podestà o in quella della libertà? ».
Putzu entra poi nel merito di altre critiche rivoltegli da Foti: «Afferma che io ho votato le regole e che quindi devo rispettarle? Certo, è così. C'è ad esempio un articolo in cui si dice che il coordinatore comunale opera dopo aver ricevuto le indicazioni dai livelli superiori, cosa che a Piacenza non si è mai verificata, soprattutto dagli organismi più prossimi. Per due anni non ho detto nulla? Meglio tardi che mai. Le mie dimissioni non sono un atto per distruggere, ma per costruire un sistema migliore che ci consenta di vincere le elezioni».
Della questione probabilmente si parlerà nel direttivo provinciale convocato per domenica alle 10,30: all'ordine del giorno c'è l'organizzazione del congresso locale (che si terrà il 14 gennaio), ma difficilmente si potrà evitare la questione. Intanto a Putzu sono giunti gli in bocca al lupo di Andrea Paparo, altro azzurro in corsa per la candidatura assieme a Luigi Salice e Carlo Mazzoni.
Michele Rancati LIBERTA' del 15/12/2011
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