E' sfida dura, vera, infuocata, tra io non ho bisogno di cartelloni e "santini", come sempre starò in mezzo alla gente, senza imitare nessuno».
Luigi Francesconi e Andrea Pollastri, candidati piacentini del Popolo della libertà alle prossime elezioni Regionali (l'altro è Carlo Mistraletti).
Ieri Francesconi, che è in corsa per ricoprire il terzo mandato consecutivo come consigliere regionale, ha presentato la sua campagna elettorale che caratterizzerà l'ultimo mese e mezzo prima del voto (previsto per il 28 e 29 marzo), "sparando" anche qualche bordata polemica contro il rivale interno, peraltro senza mai nominarlo esplicitamente.
«Io sono un candidato in carne e ossa - ha attaccato - e non solo sulla carta: per questo i miei elettori mi potranno vedere su qualche manifesto, ma soprattutto potranno stringermi la mano e parlarmi direttamente nei tantissimi incontri che ho organizzato. Andrà casa per casa ad ascoltarli, ci vedremo nelle piazze, sui mercati, ai comizi che terrò sul territorio: io non ho bisogno di cartelloni e "santini", come sempre starò in mezzo alla gente, senza imitare nessuno».
Un riferimento neanche tanto velato alla massiccia campagna elettorale che sta mettendo in atto Pollastri. Ma la critica di Francesconi all'altro esponente Pdl si fa ancora più esplicita e dura, chiamando in causa anche i vertici del partito: «Voglio che i cittadini scrivano il mio nome sulla scheda elettorale - ha spiegato - per cui io ci metterò sempre la mia faccia, in prima persona, come consuetudine. Per questo non mi farò mai rappresentare da qualcun'altro, nemmeno se famoso o altolocato: se inviterò un ministro o un sottosegretario a Piacenza lo farò coinvolgendo tutto il Popolo della libertà, a cominciare dagli altri candidati. Le figure istituzionali non dovrebbero essere sfruttare per fare propaganda, ma per aiutare i piacentini tutti».
Una frecciata molto polemica contro Pollastri e il sottosegretario alle Attività produttive Stefano Saglia, che nei giorni scorsi è arrivato in città ma ha fatto visita solamente al Pollastri point. Francesconi ha quindi rilanciato i temi che lo vedranno impegnato nell'ultimo scorcio di campagna elettorale: «Al centro della mia azione a Bologna ci sono sempre stati Piacenza, il suo territorio e la sua gente. Quello che la giunta di centrosinistra non ha mai capito è il ruolo fondamentale che ha la nostra provincia: siamo il ponte ideale tra l'Emilia Romagna e la Lombardia, rappresentiamo una risorsa fondamentale per aprirci a una zona così importante e a tutta l'Europa». Tra le parole d'ordine, famiglia, sanità e infrastrutture. «Mi batterò sempre - ha precisato - per la difesa e il sostegno alla famiglia tradizionale, in particolare per gli aiuti alle giovani coppie uomo-donna. In campo sanitario, le nostre eccellenze sono rilevanti, ma devono essere adeguatamente valorizzate da investimenti. E la viabilità deve essere migliorata, a partire dall'allungamento fino a Castelsangiovanni della Cispadana. Ultimo tema: difesa delle nostre identità e delle tradizioni, lotta all'immigrazione indiscriminata». Michele Rancati LIBERTA' del 16/02/2010
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