Christian Fiazza è il nuovo segretario cittadino del Pd. Sono stati 40 i voti complessivi, 24 favorevoli a Fiazza (candidato unico), 14 schede bianche, 1 nulla, 1 contraria. Questo significa che per il consigliere comunale si è espresso il 60% dei delegati, quelli legati alla candidatura di Vittorio Silva, vincitore del congresso provinciale e neo segretario del Pd piacentino. La componente vicina a Pierangelo Romersi (che ha sfidato Silva per il provinciale) si è concessa un'astensione «benevola e propositiva», anche se durante l'assise cittadina di ieri sono emerse ancora divisioni e distanze tra le due anime. Eppure Fiazza aveva teso la mano alla minoranza congressuale: «Voglio realizzare un partito nuovo, aperto, dove sia piacevole stare e che costantemente si rivolga a tutti e che non faccia sentire nessuno escluso, in cui si abbia il piacere di parlare per discutere e fare, per costruire insieme il futuro di Piacenza. Mi metto a disposizione del Pd piacentino per cercare di unirci nei fatti prima ancora che nelle parole, per raggiungere insieme due obiettivi fondamentali: fare del Pd un vero partito interclassita, che risponda ai problemi della gente e vincere le elezioni nel 2012». Fiazza ha poi fissato alcune parole chiave: entusiasmo, empatia con il territorio, coraggio: «Vi garantisco che continuerò l'impegno verso la creazione di un partito che sia coeso, affidabile e motore della coalizione di centrosinistra. E la segreteria cittadina e i circoli della città avranno un ruolo di grande importanza all'interno dell'organizzazione». Dopo il saluto del segretario uscente Giorgio Cisini («Sono comunque a disposizione del partito per dare il contributo che mi sarà richiesto») e gli interventi dei rappresentanti dei quattro circoli (Sandra Ponzini, Andrea Tagliaferri, Giancarlo Sacchi e Marco Pascai), ha preso la parola il consigliere regionale Marco Carini: «Politica è testa, pancia e cuore, tutte le volte che le mettiamo in campo insieme, vinciamo. Proviamo a essere il partito che ascolta gli altri, dentro e fuori: è fondamentale la parola "empatia" usata da Fiazza». Romersi, che ha definito «fraterna» la scelta dell'astensione («Non mi è piaciuto il percorso, non la persona»), si è messo a disposizione della nuova segreteria e invitato a «chiudere bene gli ultimi due anni di mandato Reggi, mettendo anche in luce povertà delle contro-proposte del centrodestra». A infuocare il dibattito, ci ha pensato Pierangelo Solenghi, presidented el Quartiere 2: «Voglio vedere il bicchiere mezzo pieno e dire che ho apprezzato molti degli interventi di stasera. Ma non mi piace la claque di cui si contorna il sindaco Reggi, ha voluto fare anche il segretario del Pd: lo stimo, lo conosco molto bene, ma è molto cambiato, non ha permesso al partito di maturare ed elaborare politiche che non fossero funzionali all'amministrazione. Anche nella nuova direzione provinciale si è messa gente solo per alzare la manina». Critiche anche a Carini e appello a Silva: «Serve trasparenza». A riportare entusiasmo ci hanno pensato i più giovani: Alberto Gorra, Luca Esposito e Federica Bardini. Gianni Cravedi ha poi spiegato la sua astensione: «Non mi piace l'idea di autocandidatura seguita solo dopo dai contenuti, vale per Silva e anche per Fiazza. La mia è comunque un'apertura di credito, ma ci sono problemi, come l'amministrazione che fa la manifestazione con il comitato della Pertite e promette quello che sa di non poter mantenere». Sono intervenuti, con qualche nota polemica, anche Gianni Centri, Giulia Piroli, Mario Angelillo e Federico Sichel, all'inizio saluto del segretario Cgil Paolo Lanna. Michele Rancati
25/06/2010
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