Un altro patto “storico” è stato firmato sotto le volte della Cappella Ducale, dopo quello che ha prodotto il Piano Strategico. E' l'impegno a stringere un'alleanza fra università, istituzioni e mondo produttivo. Politecnico, Cattolica, Comune, Provincia e Camera di Commercio si sono riconosciuti intimamente necessari gli uni agli altri nello sforzo di garantire un futuro allo sviluppo, al lavoro, al benessere del territorio. Così ieri in occasione del tradizionale rapporto sullo stato dell'economia locale è ' stato firmato il protocollo che salda la ricerca al territorio: nasce il consorzio (Cospup) per lo sviluppo del polo universitario piacentino. Realtà troppo spesso condizionata - ha ricordato il presidente camerale Giuseppe Parenti - dall'avere le sedi legali dei due atenei in Lombardia e non in Emilia Romagna. E dunque precedentemente oggetto di perdita di finanziamenti che da Bologna si irradiano sugli atenei decentrati. Comunque sia, ora un rappresentante del consorzio siederà in conferenza regionale del sistema formativo a pari dignità con i rappresentanti delle università di Parma, Modena, Bologna e Ferrara.
«La città scommette con forza sul legame fra aziende e sapere universitario - esordisce il sindaco Reggi - la Regione ha già manifestato con finanziamenti (ai superlaboratori, ndr) quanto abbia a cuore la nostra realtà, ma specialmente ora si può contare su risorse da condividere per progetti comuni». Per arrivare a questi atti concreti, ha ricordato Reggi, è occorso uno sforzo durato anni. «Piacenza sta cambiando - commenta il presidente della Provincia Boiardi - e ridefinisce le sue regole. Diciamo no ad una ricerca universitaria “usa e getta”, sì ad un'integrazione del polo universitario che sostenga il sistema produttivo e alla diversificazione ulteriore dell'offerta formativa, perché oggi solo 30 universitari piacentini su cento scelgono Piacenza».
Il Consorzio per lo Sviluppo del Polo Universitario Piacentino. I tre maggiori enti locali (Comune, Provincia e Camera di Commercio) e le due Università (Politecnico e Cattolica) si impegnano a presentarsi come una realtà unitaria di fronte alla Regione Emilia Romagna e al sistema universitario che gravita intorno alle città emiliano-romagnole. Un rappresentante unico lavorerà nella commissione formativa regionale e potrà convogliare su Piacenza quella quota di risorse pubbliche, statali, regionali e soprattutto europee, a disposizione. Per questo strumento si è cercata una formula che non fosse in sovrapposizione con l'Epis, l'Ente per l'Istruzione Superiore, che come Episa diede vita all''Università Cattolica del Sacro Cuore a Piacenza.
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