Sono stati 41.979 i voti complessivi : 23.710 per Paolo Dosi (57,77 %), 17.331 per Andrea Paparo (42,23 %). 263 le schede bianche, 674 le nulle. Un voto contestato.
Paolo Dosi è quindi il nuovo sindaco di Piacenza. Un successo netto, ma sul quale pesa un'astensione senza precedenti per la nostra città. I due candidati, separati da 6379, voti hanno guadagnato entrambi consensi rispetto al primo turno di quindici giorni fa (Dosi + 900 e Paparo + 2300), ma al ballottaggio non hanno votato ben 29.208 piacentini.
Il nuovo sindaco non potrà non partire da qui, dalla necessità di ricucire un filo interrotto, quello di tanti cittadini con la politica. Certo, ci sono anche motivazioni nazionali alla base di questa disaffezione, ma è proprio dalle amministrazioni locali che occorre restituire alle nostre società una dimensione pubblica e "politica", nel senso più alto del termine, che si è andata smarrendo in questi anni.
Paolo Dosi ha concluso vittoriosamente una campagna elettorale lunghissima a sfibrante, iniziata l'autunno scorso con le primarie del centrosinistra.
"Devo abituarmi a farmi chiamare sindaco - ha detto - questo risultato è il traguardo di molti mesi di lavoro. Voglio ringraziare il Pd, che è riuscito a rimanere unito dopo le primarie, e le liste civiche che mi hanno sostenuto. Sarò il sindaco di tutti, lavoreremo anche per tutti coloro che non sono andati a votare". Ad accompagnare il sindaco Dosi in Comune anche la moglie, Stefania. "E’ da ottobre che siamo in campagna elettorale - ha detto ai giornalisti - e soprattutto questi ultimi 15 giorni sono stati molto intensi. Se lo vedrò di meno? E’ già così da diversi mesi e diversi anni, possiamo dire che ci siamo già abituati". Niente divismi da first lady, dunque? "No, no. Io sono Stefania e basta". Subito dopo il saluto dal balcone del Comune, il sindaco Dosi si è diretto verso il Dolmen, insieme al presidente Anpi Mario Cravedi, per rendere omaggio ai partigiani caduti per la libertà.
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