Disattese le richieste di Piacenza.
Più treni e raddoppio dei posti a sedere a tariffe ridotte secondo la Regione, dopo la firma dell'accordo ieri a Bologna con Trenitalia e Rfi per il nuovo orario invernale sulla Milano-Bologna-Ancona. Ma se Piacenza esce meno malconcia del previsto dalla riorganizzazione, la provincia (Fiorenzuola e Castelsangiovanni in particolare) è fortemente penalizzata. L'orario cambierà dall'11 dicembre e nelle intenzioni dei firmatari, dovrebbe portare molti benefici agli utenti, soprattutto ai pendolari. «Quelli diretti a Milano o provenienti da Milano, per esempio, potranno utilizzare i treni intercity senza il pagamento del supplemento rapido e della prenotazione del posto, che rimane facoltativa. Per i pendolari che viaggiano invece da una città all'altra della regione (senza arrivare fino al capoluogo lombardo) potranno contare sul potenziamento della rete locale con i nuovi regionali veloci (che sostituiscono gli interregionali)» è stato ripetuto. I pendolari, peraltro inferociti, avranno la possibilità di viaggiare anche sugli intercity (7 coppie in più al giorno sulla Milano-Bologna) a prezzo ridotto.
Al di là dei toni di sdegno che arrivano dai pendolari piacentini e di un po' tutta la regione, in conferenza stampa sono stati elencati tutti gli interventi che, secondo gli enti, saranno fortemente migliorativi. Come la nuova carta prepagata - che si potrà acquistare nelle biglietterie delle stazioni - del costo di 60 euro per sei mesi o di 95 euro, per un anno. La carta varrà come supplemento rapido, indipendentemente dal numero delle corse. Potrà essere utilizzata anche dai passeggeri occasionali. «La firma è stata preceduta da numerosi incontri con tutti gli enti locali, con il comitato degli utenti e i sindacati» ha precisato l'assessore regionale ai Trasporti, Alfredo Peri . Il nostro obiettivo è contribuire ad aumentare il numero di utenti del servizio ferroviario regionale e di coinvolgere il traffico intercity nella programmazione regionale, senza costi aggiuntivi per i pendolari, nella prospettiva dell'entrata in funzione dell'alta velocità». Lo ha incalzato il direttore generale di Trenitalia, Massimo Ghenzer, che ha insistito sul fatto che la riorganizzazione del traffico consentirà un miglioramento della puntualità dei treni, «grazie a collegamenti più brevi, focalizzati sugli effettivi spostamenti in treno effettuati in regione». L'analisi dei flussi di traffico di Trenitalia ha evidenziato, infatti, come quasi l'80% degli utenti che viaggiano verso Milano partono non oltre Parma. Quelli verso Bologna, non oltre Piacenza. Tra Rimini e Piacenza sono previsti 34 treni diretti in più, al giorno. L'idea è infatti anche quella di incrementare i collegamenti tra la Romagna e l'Emilia, per permettere ai passeggeri di viaggiare senza dover cambiare treno a Bologna. L'accordo rimarrà in vigore fino all'entrata a regime dell'alta velocità (2008), anche se è prevista una verifica a giugno. Da Bologna a Piacenza sono previsti sette intercity al giorno in più. Da Piacenza a Milano è stato confermato lo stesso numero di treni del trasporto regionale, più 18 intercity, sette dei quali nuovi, i rimanenti ammodernati. Da Piacenza a Parma verrà potenziata l'offerta dei treni regionali. Regione e Trenitalia hanno svolto alcune simulazioni, per comprendere gli effetti del nuovo orario. Da Fidenza verso Piacenza aumenta di sette coppie al giorno l'offerta di treni del trasporto regionale, in tutto 32 coppie al giorno. Da Fiorenzuola a Piacenza l'incremento è invece di sette coppie al giorno di treni del trasporto locale, in tutto 32 al giorno. Da Fiorenzuola a Fidenza-Parma, +7 coppie al giorno del trasporto pubblico locale (32 al giorno). Verso Milano, il collegamento da Fiorenzuola perde una coppia di treni, con un modesto aumento dei tempi di percorrenza su Lodi e Milano. Da Piacenza a Milano centrale rimane inalterato il numero dei treni del trasporto regionale. Si aggiungono però sette nuove coppie di IC, che permetteranno di raggiungere Milano 15 minuti prima rispetto ai tempi di percorrenza degli IR, scomparsi ad eccezione di due. Nella fascia pendolari (6.45-9.45) ai treni del trasporto regionale si aggiungono due IC, in partenza da Piacenza alle 8.09 e alle 9.11. Fermano anche a Rogoredo. E ancora: da Piacenza a Milano-Lambrate non cambia il numero dei treni del trasporto regionale. Da Piacenza a Fidenza-Parma aumenta di 7 coppie al giorno l'offerta di treni del trasporto regionale, in tutto 32 coppie al giorno. Da Milano verso Piacenza, invece, si aggiungono 7 nuove coppie di IC. In particolare tra le 16 e le 20.30 (fascia pendolari) l'offerta passa da 11 a 14 treni. Claudia Zamorani, Libertà del 18 novembre 2005
I pendolari: denunciamo Trenitalia. «Disattesi tutti gli accordi», si preparano proteste clamorose.
I pendolari di Piacenza sono sul piede di guerra. Non hanno digerito l'intesa per il riassetto dell'orario ferroviario, siglata ieri a Bologna tra Regione, Trenitalia e Rfi. Fino all'ultimo hanno sperato in un dietro front dell'assessore regionale ai Trasporti, Alfredo Peri, contro cui ora puntano il dito, stigmatizzandolo come un "traditore". A poche ore dalla firma, già stanno limando un piano di lotta che annunciano sarà molto duro, senza sconti e a oltranza. Tra le varie ipotesi, quella choc di occupare i binari. E di chiedere al sindaco di Piacenza di unirsi alla lotta, di protestare con loro sui binari. Molte le mail che in queste ore stanno intasando la posta del comitato pendolari, per chiedere che si proceda con l'occupazione della stazione o con lo sciopero del biglietto. Lettere che provengono non solo da Piacenza, ma da molti comitati sparsi in Emilia Romagna, non esclusi quelli della Lombardia. Certo, l'occupazione sarebbe l'ultima spiaggia, ma è una possibilità. Per il momento, è certo che sarà avviata una massiccia azione di informazione verso gli utenti, la maggior parte dei quali, dicono, non sa neppure quali saranno le conseguenze del riassetto. Che, a loro avviso, colpirà soprattutto Fiorenzuola (dove è già stata indetta una riunione dei pendolari, il 23 novembre) e Castelsangiovanni. Intanto, i pendolari di Piacenza hanno già contattato due legali, perché proceda contro Trenitalia. L'auspicio è che le spese legali della causa se le accolli il Comune di Piacenza, tanto che è già stata inoltrata la richiesta per un incontro col sindaco Reggi per studiare assieme la questione. «Come prima cosa, intendiamo portare avanti un'azione di informazione verso i viaggiatori. I comunicati di Trenitalia e della Regione sono mistificatori. Mettono in luce solo una verità parziale, occultando i reali effetti che l'accordo avrà sulla maggior parte dei viaggiatori, che verranno penalizzati, che subiranno l'aumento dei costi » spiega Franco Trespidi, portavoce del Comitato di Piacenza, costola del Comitato regionale dei pendolari, a sua volta organo consultivo della Regione che si è costituito a primavera. E aggiunge: «Il costo vero lo pagheranno i viaggiatori saltuari. Chi prima viaggiava, per esempio, da Milano a Bologna a bordo degli interregionali (senza supplemento rapido), ora sarà costretto a cambiare più volte treno per accedere al servizio ferroviario regionale (i regionali veloci, che hanno sostituito gli interregionali). Oppure dovrà pagare il supplemento rapido. Anche se c'è la tessera-sconto, che comunque è un costo significativo, soprattutto per chi i treni li prende poco». Sui nuovi regionali veloci, sbotta: «Sono più lenti, meno cadenzati e meno affidabili. Nella gerarchia dei treni, sono gli ultimi, un gradino più in basso degli Ir. Sono quelli che per primi vengono soppressi o rallentati, per far passere Ic o Es. Così, chi non vuole pagare di più, sarà costretto a usare treni di classe inferiore». Dice che non sono soli in questa aspra battaglia.«Siamo stati contattati anche dal comitato lombardo. Ha chiesto di procedere assieme. Anche l'assessore ai Trasporti della Lombardia, Moneta, si è interessato alle nostre osservazioni. Ha chiesto chiarimenti e, mercoledì sera, si è reso disponibile a incontrarci a breve».
Comune e Provincia: penalizzate le stazioni intermedie. Reggi e Boiardi bocciano il piano:«Così aumentano traffico e smog»
Sulla "rivoluzione" dell'orario dei treni che entrerà in vigore il prossimo 111 dicembre intervengono in una nota congiiunta il sindaco di Piacenza Roberto Reggi e il presidente della Provincia Gian Luigi Boiardi. «Prendiamo atto - spiega la nota - che le problematiche delle stazioni minori in provincia di Piacenza non hanno trovato soluzione». «Le stazioni ferroviarie di Castelsangiovanni e Fiorenzuola - prosegue la nota - costituiscono punto di partenza e di arrivo di moltissimi pendolari delle due vallate. La riduzione delle fermate di interregionali e la mancata fermata dei treni intercity danneggiano i cittadini di questi territori e incidono negativamente sui già gravi problemi di traffico, determinando un notevole aumento del numero di veicoli privati sulla già intasata Via Emilia. Senza tacere poi dei costi ambientali necessariamente connessi ad una scelta, come quella insita nel nuovo orario ferroviario, che contrasta con la volontà di incentivare l'uso del mezzo pubblico e di portare avanti un nuovo modello di mobilità sostenibile». Reggi e Boiardi, dunque, affermano di condividere le preoccupazioni dell'Associazione pendolari di Piacenza e delle altre associazioni che proprio in questi giorni si stanno mobilitando contro il nuovo sistema ferroviario. «Confermiamo - conclude la nota - la nostra contrarietà al sistema che entrerà in vigore a partire dal prossimo dicembre, ribadendo quindi la nostra proposta di conservare la base dell'orario attuale e correggendo, senza stravolgimenti, i peggioramenti aggiunti da Trenitalia nel corso degli ultimi anni». Chiediamo che il previsto Comitato paritetico di monitoraggio del nuovo sistema che dovrà verificare mese per mese l'andamento del servizio venga costituito a Piacenza e allo scopo chiediamo un incontro urgente con l'assessore Peri per concordare le modalità di funzionamento dell'organismo di controllo al fine di renderlo uno strumento concreto e in grado di incidere con efficacia nel caso il sistema introdotto, come temiamo, non si riveli all'altezza delle aspettative che hanno indotto la Regione a sottoscrivere l'accordo.
--------------------------------------------- Breve commento di Filiberto Putzu :
Quello che i pendolari piacentini temevano si è puntualmente realizzato. La Regione Emilia Romagna se ne è "fregata" dei problemi di Piacenza, ed i nostri amministratori (Comune e Provincia) non hanno fatto seguire alle dichiarazioni di facciata i fatti concreti.
E' dal suo insediamento che il sindaco di Piacenza "lavora" per i pendolari piacentini, il presidente della Provincia sull'argomento ha mantenuto il "solito applomb", e questi sono i risultati.....
Piacenza mantiene sempre il mai abusato appellativo di "Cenerentola" della Regione, ma acquista altri 2 personaggi delle fiabe : dai sette nani di Biancaneve arrivano"Eolo e Pisolo" (l'uno faceva solo ventosi starnuti, l'altro non faceva altro che dormire").
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