Disastro ecologico
Il Presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani ha chiesto lo stato di emergenza a seguito della presenza di ingenti quantità di olio combustibile versati nel fiume Lambro.
Il tutto è stato provocato dallo sversamento nel Lambro del petrolio contenuto nei collettori di collegamento di tre cisterne del deposito della ex raffineria Lombarda Petroli di via Raffaello Sanzio a Villasanta.
Fin dalla prima mattina la Protezione civile regionale ha messo in stato di allerta tutti i Comuni rivieraschi, fino a Ferrara, per segnalare l'imminente arrivo della ingente quantità di combustibile e indicando le precauzioni del caso.
E' stato definito il piano degli interventi urgenti, d'intesa tra il presidente Vasco Errani, il prefetto Luigi Viana e le autorità locali, nel corso di un vertice in Prefettura a Piacenza.
Il Presidente della Regione si è detto preoccupato e ha sollecitato la massima collaborazione per affrontare situazione e ridurre i danni ambientali.
Il piano riguarda il posizionamento di barriere su 5 punti del fiume in provincia di Piacenza, con l'ausilio dei Vigili del fuoco, del Genio Pontieri dell'Esercito e dell'Aipo. Gli sbarramenti saranno posizionati, lungo l'asta del Po, all'altezza di Ca' del Bosco, località Emanuella, attracco Genio Pontieri, ansa di Roncarolo (qui verrà utilizzata una paratia dell'altezza di 65 centimetri, messa a disposizione dalla ditta Airbank di Calendasco), e a monte di isola Serafini. Successivamente è previsto l'arrivo a Piacenza di speciali attrezzature Skimnner che, abbinate ad auto spurghi già messi a disposizione tramite ENIA, provvederanno a estrarre la massa oleosa intercettata dalle barriere. Questa verrà inviata negli appositi siti di stoccaggio provvisorio.
La Protezione civile è in contatto anche con le Capitanerie di porto poiché si prevede che nel giro di 4 giorni circa la parte non intercettata di olio combustibile arrivi al mare. Anche in quel caso si provvederà ad azione di bonifica. La Protezione civile proseguirà nelle azioni di emergenza almeno per i prossimi 5 giorni, tempo stimato per il deflusso del combustibile.
Ancora difficile riuscire a quantificare le spese da sostenere nelle operazioni di contenimento degli inquinanti e successivamente di bonifica del Po, l'unico dato certo è che le falde acquifere non dovrebbero riportare danni.
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