"Targhe alterne, provvedimento inutile" - E i cittadini rilanciano: facciamo di più
Ormai assuefatti alle restrizioni periodiche della circolazione automobilistica, ma pure perplessi sulla loro reale efficacia contro l'inquinamento atmosferico, e assai desiderosi di vedere realizzate opere di natura strutturale per far diminuire i veicoli in città. Oggi è il primo giovedì, dall'ottobre scorso (salvo la pausa del periodo natalizio), in cui il controllo sui numeri di immatricolazione pari e dispari finisce definitivamente in soffitta, almeno fino all'autunno prossimo. Le impressioni dei cittadini catturate per la strada ci svelano che la sensibilità ambientale è radicata nell'opinione comune più di quanto non si pensi, al punto che in tanti s'interrogano sulla necessità di adottare misure più incisive di quelle viste sino ad ora. "Secondo me - sostiene Marco Losi gestore di un pubblico esercizio in centro- sono completamente inutili perché gli orari così elastici, con la possibilità di libero accesso lasciata nella pausa del pranzo, rendono l'efficacia veramente scarsa. Non capisco perché non si è proseguito per lo meno sulla strada delle domeniche a piedi per tutti". Per Giuseppe Bassi, titolare di un negozio a pochi passi da Piazza Cavalli, "è meglio che finiscano le limitazioni al giovedì, un giorno in cui la città si svuota a vista d'occhio". "Per noi commercianti - fa notare - il giro d'affari diminuisce e con la chiusura dopotutto le macchine non sono eliminate: vengono soltanto dirottate a ingolfare le periferie". Charles MacKay, insegnante scozzese : "Io abolirei le auto nella cerchia storica della città, in maniera completa come si fa in molte città all'estero, istituendo i collegamenti navetta diretti al centro. Non è vero che così il commercio muore, anzi, la città rifiorirebbe e si proteggerebbero i bambini, i cittadini del futuro". "Al giovedì - rileva Davide Ferri residente del centro- la mobilità personale è sicuramente più limitata, ma è un sacrificio sopportabile. Credo che bisognerebbe fare di più anche sul fronte delle emissioni degli autobus e dei vecchi impianti di riscaldamento". Riprende il tema della scarsa efficacia, Daniele Moia: "La differenza tra i giovedì con le restrizioni e gli altri è veramente irrisoria sul piano dell'inquinamento, - sostiene - quello che ci vorrebbe veramente sono le infrastrutture per tagliare fuori le auto dalla città". Costanza Peverada :"Bisogna tornare - spiega - a investire su questa zona urbana, per attrarre gente e non lasciarla fuggire verso i grandi centri commerciali delle periferie, tutti raggiungibili a bordo dell'auto. Ma fino a quando mancheranno parcheggi e un servizio di trasporto pubblico realmente efficiente, le cose non sono destinate a mutare".
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