Un lavoro durato un anno, che ha impegnato un centinaio di persone per un totale di tremila ore. E oggi, finalmente, la firma. Il documento che va sotto il nome di “Patto per Piacenza” approda oggi al tavolo di presidenza del Comitato strategico, convocato nella Cappella Ducale di Palazzo Farnese. La giornata si annuncia come un evento che resterà nella storia della città e ne ha più di un motivo.
Piacenza è infatti la terza città d'Italia di medie dimesioni (le altre sono Trento e La Spezia) a firmare un patto che impegna istituzioni e società a lavorare insieme su obiettivi condivisi.
Un appuntamento solenne, sottolineato, già all'ingresso della prestigiosa sede scelta per la firma, dalla presenza dei gonfaloni di tutti i 48 Comuni della provincia, schierati sullo scalone di Palazzo Farnese che porta alla Cappella Ducale. Al tavolo di presidenza siederanno il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, il presidente della Provincia Dario Squeri, il sindaco di Piacenza Gianguido Guidotti e il presidente della Camera di commercio Luigi Gatti.
Alle loro spalle, per tutta la mattinata (i lavori della sessione finale dureranno dalle 9,30 alle 12,30) su un grande schermo scorreranno le immagini della città e della provincia.
Il primo a prendere la parola sarà il vescovo Luciano Monari, che lo scorso anno, in chiusura dei lavori degli Stati Generali aveva esortato i piacentini a «superare l'inverno lungo dell'incertezza». Seguirà l'intervento di Enrico Ciciotti dell'Università Cattolica, che del Patto per Piacenza è il garante scientifico e che spiegherà come si è arrivati al documento finale e che cosa succederà dopo la firma. La parola passerà quindi ai relatori dei singoli gruppi di lavoro: Stefano Borotti parlerà dei progetti riguardanti le risorse umane e la cultura; Augusto Rizzi affronterà due temi: quello delle infrastrutture e delle risorse materiali e quello delle reti e servizi telematici; Emilio Bertuzzi illustrerà i piani per il sistema agroalimentare e il turismo integrato e Carlo Merli quelli per la logistica a valore aggiunto; infine Margherita Margaroli chiuderà con i servizi sociali e i progetti per le fasce più deboli. Dopo gli interventi conclusivi di Guidotti, Squeri ed Errani, verrà letto il testo del patto, che poi verrà firmato da ognuno dei 34 componenti del Comitato strategico.
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