di GIUSEPPE BORTOLUSSI
Se l'intenzione del governo era quella di gettare il Paese nella confusione, con la Finanziaria 2007 l'obiettivo è senza dubbio stato raggiunto.
Non passa giorno che le misure introdotte qualche giorno prima non vengano modificate, riviste, annullate in un rincorrersi di annunci e smentite che rischia di gettare un'ombra di discredito sulla serietà delle Istituzioni.
Al riguardo è emblematica la vicenda della super tassa prevista per i Suv, prima sbandierata quale misura punitiva per chi inquina e guida "mostri" potenti e costosi, poi eliminata ed ora reintrodotta sotto forma di un super bollo per le auto oltre i 100 kw. Il gettito derivante da tale misura, peraltro, sarà utilizzato per innalzare da 7.500 a 7.750 euro la no-tax area per gli over 75.
Nel contempo, in tema di aliquote Irpef, è intervenuta l'ennesima smentita da parte del viceministro, Vincenzo Visco; ora pare che l'aliquota del 45% oltre i 150mila euro di reddito, sia definitivamente tramontata nonostante le pressioni di autorevoli esponenti della sinistra massimalista che vorrebbe tassare i redditi dei "ricchi" al 47 per cento.
Il metodo della concertazione con le parti sociali, sbandierato durante la campagna elettorale quale nuovo modo di gestire i rapporti con il paese civile, in realtà, si è rivelato una mera propaganda; cosa pensare dell'adozione di provvedimenti vitali per l'economia del Paese nella forma del decreto-legge?
Le violente reazioni suscitate dalle misure introdotte dal decreto Bersani/Visco, legate al contenuto delle stesse ma anche al metodo di adozione hanno insegnato ben poco se a meno di 4 mesi di distanza il Governo ha emanato un provvedimento fiscale ancora una volta nella forma del decreto legge, senza concertazione alcuna con le parti sociali; e infatti, le vicende di questi giorni stanno a dimostrare l'errore compiuto. I nsomma, una vera confusione!
L'unica cosa certa è che questa manovra è fortemente sbilanciata dal lato delle nuove entrate rispetto ai tagli della spesa pubblica improduttiva e colpisce, a parer mio, in maniera decisa il mondo del lavoro autonomo.
Mai come adesso, agli inizi di una, sia pur timida, ripresa economica, il Paese, e la sua classe imprenditoriale, avrebbe bisogno di un esecutivo forte, deciso, con obiettivi ben chiari, in grado di guidare il mondo produttivo verso le sfide che i nostri competitori internazionali ci rivolgono, e invece l'esecutivo si è rivelato debole, confuso.
E come si è pensato di risanare i conti? Agendo sulla leva fiscale senza una seria e strutturale razionalizzazione della spesa pubblica.
Se a questo si aggiunge che negli altri Stati europei l'apparato pubblico costa meno, fornisce servizi migliori, con una minor pressione tributaria, il giudizio sulla Finanziaria 2007 non può che essere, per il momento, negativo.
Giuseppe Bortolussi Segretario CGIA Mestre Associazione artigiani e piccole imprese
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