Marazzi: cerchiamo rapporti costruttivi con le istituzioni.
«Siamo quasi tutti di estrazione, professione, interessi diversi, ma credo che, per prima cosa, dobbiamo ricercare una ritrovata coesione che ci darà la capacità di decidere del nostro futuro». Sono le parole d'esordio pronunciate ieri da Giacomo Marazzi -presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano dal 20 marzo scorso, dopo la lunga gestione di Gian Carlo Mazzocchi - di fronte al consiglio generale dell'ente, riunito per la prima volta sotto la sua guida.
Marazzi ha parlato dell'esigenza di rafforzare il ruolo propulsivo della Fondazione a favore delle comunità di Piacenza e Vigevano, insistendo sul rapporto «costruttivo e continuativo» con le istituzioni e i soggetti che agiscono in campo politico, sociale, economico e culturale.
Un passaggio - quest'ultimo - denso di significato, di sapore chiaramente distensivo nei confronti di Comune e Provincia, che non si erano schierate a favore di Marazzi. La chiara volontà di superare le incomprensioni e risanare così un rapporto vitale per gli interessi della città.
«Dobbiamo darci obiettivi comuni - ha detto il presidente rivolto al consiglio - obiettivi che, se condivisi, costituiranno le nostre linee guida». Di fatto, dovrebbe iniziare fin da subito un lavoro collegiale per costruire il bilancio triennale che verrà presentato a settembre o ottobre.
Marazzi ha speso parole sulla doverosa conservazione del patrimonio della Fondazione con operazioni a basso rischio e a massimo rendimento e sulla ricerca della «massima economicità dei costi». Sarebbero emerse oltretutto, nel corso della discussione sul bilancio consuntivo 2004, voci di consulenze, incarichi e spese da ridimensionare.
«Le erogazioni - ha aggiunto Marazzi - saranno ispirate ad una gestione il più collegiale possibile, creando gruppi di lavoro, con verifiche periodiche e costanti sulla validità delle azioni volte alla conservazione del patrimonio, alla gestione degli immobili e delle partecipazioni». L'impegno, in tal senso, è quello di relazionare trimestralmente al consiglio.
Altre parole chiave dell'insediamento di Marazzi sono state «trasparenza» e «comunicazione». Dando fiato ad un'esigenza sollevata da più parti, fra cui lo stesso sindaco Roberto Reggi. Si tratta di aprire la Fondazione alla città per dire «i valori che ci ispirano, le modalità operative, i risultati conseguiti, per trovare consenso, fiducia e legittimazione nella società».
E questo strumento di comunicazione è il bilancio stesso, un bilancio di “missione”, il primo nella storia della Fondazione. «Il bilancio di missione racconta di valori, di fatti e naturalmente di cifre», la sua platea di destinazione è ampia, ha detto Marazzi, si rivolge a tutti i soggetti portatori di diritti e interessi a cui far arrivare le maggiori informazioni sull'attività della Fondazione che appartiene ai cittadini di Piacenza e Vigevano». Ma tale bilancio vuol essere anche uno strumento di «ascolto» in cui confluiscano suggerimenti e idee.
E il bilancio 2004 prima di essere votato all'unanimità ha suscitato discussione in consiglio: il rendimento è stato positivo (4,44 per cento rispetto all'anno precedente), qualche critica sugli investimenti (e tra le decisioni precedentemente assunte dal Cda, da segnalare la rinuncia alla società di intermediazione che gestiva i pacchetti azionari). I programmi prossimi? Tra le piste indicate, il recupero del San Vincenzo e dell'ex Palazzo Enel. (da Libertà del 28/4/2005)
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