Una sperimentazione con posa di new jersey e attento monitoraggio dei flussi di traffico e di inquinamento; dopodiché, se il test di prova avrà dato esito positivo, il via libera all'assetto definitivo con la partenza degli opportuni lavori di modifica dell'arredo urbano, non senza un canale sempre aperto di consultazione di residenti e operatori economici della zona e della cittadinanza tutta. Il punto sull'ipotesi di riorganizzazione viabilistica nel quadrilatero tra corso Vittorio Emanuele, via Venturini, viale Beverora e viale Palmerio è stato fatto dall'amministrazione comunale l'altra sera a una riunione con la maggioranza consiliare. A relazionare è stato l'assessore alla mobilità Giorgio Cisini informando circa la volontà di Palazzo Mercanti di procedere con il progetto nonostante le critiche che l'introduzione del senso unico di marcia nel tratto del Corso dal Facsal al dolmen e la sostituzione del semaforo tra via Venturini e viale Beverora con una rotatoria ha incontrato soprattutto tra i negozianti dell'area e i residenti di via Venturini. Rispetto alle proteste di questi ultimi, che, con il divieto di svolta a sinistra sul Corso per chi proviene da stradone Farnese, temono nella loro via un aumento del carico di veicoli e di conseguente inquinamento, l'aspettativa del Comune è che in realtà la nuova rotonda riesca a snellire il traffico evitando così contraccolpi sulla qualità dell'aria. Ma in tale ottica c'è una novità supplementare che risulta essere emersa alla riunione dell'altra sera. L'idea è di alleggerire di auto stradone Farnese (e quindi via Venturini) incentivando l'utilizzo alternativo di via IV Novembre per chi proviene dal quadrante nord-orientale della città (barriera Roma-via Colombo, per intenderci). Obiettivo che si raggiungerebbe eliminando il semaforo tra via IV Novembre via Alberici e via Nasolini, piazzando anche qui una rotatoria. Due dunque, e non uno, i nuovi rondò in sostituzione di altrettanti semafori che verrebbero realizzati con la rivoluzione finalizzata a mettere ordine nella viabilità di quel tratto di corso Vittorio Emanuele. Il senso unico dalla statua di Sant'Antonino (barriera Genova) al dolmen (stradone Farnese) consentirebbe di allargare i marciapiedi e mettere in sicurezza una pista ciclabile che oggi viene sistematicamente neutralizzata dalla sosta selvaggia degli automobilisti. Un progetto di mobilità sostenibile con un occhio di riguardo per le categorie più deboli della strada, pedoni e ciclisti, ma comunque mantenendo l'attuale dotazione di parcheggi per le auto (se non aumentandola) e anche creando un ambientazione più favorevole ai déhors dei vari esercizi pubblici della via. Di tempi per l'avvio della sperimentazione l'assessore Cisini risulta non avere parlato, ma il test di partenza potrebbe essere vicino. Gustavo Roccella gustavo. roccella@liberta. it
24/04/2014
|