Lo dice Vasco Errani
Addio Cenerentola. Piacenza può guardare se stessa in un altro modo, non come territorio emarginato, ma già in profonda trasformazione e anzi in via di riscatto. Anche per il sostegno regionale. A dirlo è Vasco Errani, presidente della Regione Emilia Romagna e della conferenza delle regioni, a Piacenza per prendere parte ai lavori di Vision 2020. «Piacenza si è ricollocata e deve riconoscere i passi fatti in avanti». Sul piano generale, per il presidente è fondamentale che i diversi livelli di governo territoriale in Emilia Romagna condividano una strategia comune, investano su sapere, ricerca e innovazione («dobbiamo scommettere sui ragazzi, sulle università - ripete - l'Italia è all'ultimo posto in Europa per laureati e diplomati»), come si è fatto a Piacenza con i nuovi laboratori, e si vuol ricostruire la bellezza di una regione fortemente industrializzata.
A Errani abbiamo rivolto anche qualche domanda.
L'Istituto Tagliacarne ha fatto un ritratto impietoso di Piacenza, agli ultimi posti per sanità, cultura. «Ripeto, se guardiamo al lavoro fatto in questi anni ci sono insegnali molto incoraggianti e positivi, per esempio sulla sanità stiamo facendo investimenti rilevanti che porteranno a livelli di qualità e di eccellenza in Italia questa provincia. Ho stima dell'Istituto Tagliacarne ma prendere i posti letto come indice non mi pare adeguato. Abbiamo poi cominciato ad investire su fattori strategici come la logistica, con un programma d'area e con collaborazione tra Regione, Provincia e Comune, credo che possiamo guardare con una ragionevole positività ai processi che stanno venendo avanti». Che giudizio sul percorso fatto dal primo piano? «Siamo intervenuti su quattro settori fondamentali con programmi d'area che riguardano il Po, la montagna, la Valtidone e Valluretta, la logistica, stiamo facendo investimenti fondamentali sulla riqualificazione urbana, le infrastrutture, senza dimenticare lo sforzo sulla banda larga e il piano telematico: tutta la provincia di Piacenza, sulla base di un accordo già siglato e di risorse ingenti, sarà collegata alla banda larga. E poi c'è il sistema dei laboratori della ricerca e dell'innovazione che ha visto in Piacenza un punto rilevante. Stiamo dando una risposta ad un tema fondamentale per quest'area che è l'Isola Serafini, con il progetto che deve oggi trovare l'approvazione a livello nazionale, le risorse ci sono già. Siamo in grande movimento». (da Libertà del 29 ottobre 2005)
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