Il governo Prodi è nato. E non dovrà deludere. «L'Italia si aspetta molto. Sentiamo il grande senso di responsabilità. Non possiamo fallire», spiega il Professore al termine di una giornata segnata dal giuramento della nuova squadra al Quirinale.
IL GIURAMENTO - Uno dopo l'altro, i ministri del nuovo esecutivo hanno letto la formula di rito davanti al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Dopo il giuramento e la foto di gruppo, Prodi si è diretto a Palazzo Chigi. Ad attenderlo c'era il Presidente del Consiglio uscente Silvio Berlusconi per la cerimonia dello scambio delle consegne. Ultimato questo rito, si è riunito il primo Consiglio dei ministri del governo Prodi. Berlusconi, da parte sua, ha ringraziato tutti, augurando «buon lavoro con il nuovo Presidente del consiglio». L'ex premier ha così lasciato Palazzo Chigi, salutato dagli applausi dei dipendenti. Prodi ha espresso parole di stima nei confronti del premier uscente: «È stato un colloquio molto lungo e molto utile, al di là della formalità».
LA GIORNATA - Il d-day del nuovo governo è cominciato in mattinata. Completo blu abbottonato, volto sorridente, il presidente del Consiglio incaricato si è fatto largo tra la folla di giornalisti che lo attendevano all'uscita dell'Unione in Piazza Santi Apostoli e, con un rapido gesto della mano, ha tirato fuori un foglietto bianco. Un gesto esplicito per indicare che di lì a pochi minuti avrebbe presentato la lista dei ministri del suo governo al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Prodi si è recato al Qurinale insieme a Enrico Letta, sottosegretario in pectore alla presidenza del Consiglio.
FIDUCIA GIOVEDI' AL SENATO E LUNEDI ALLA CAMERA - «Il presidente del Consiglio ha sciolto la riserva e accettato l'incarico. Il giuramento dei nuovi ministri avverà alle ore 16.30 al Quirinale», ha annunciato il segretario generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra. Il nuovo governo, ha poi spiegato Prodi, sarà giovedì al Senato, verso le 12, per chiedere la fiducia dal Parlamento. Lunedì prossimo invece sarà la volta della Camera dei Deputati.
PRODI: «SQUADRA COESA». NAPOLITANO: «SODDISFATTO» - Dopo aver letto la lista dei ministri, Prodi ha sottolineato che si tratta «di una squadra molto coesa, più omogenea di qualsiasi descrizione che ne veniva fatta in precedenza. È una squadra - ha concluso - non un insieme di individui, fatta per durare l'intera legislatura». Anche il presidente della Repubblica, che non si fermato con i giornalisti, si è detto «soddisfatto. Poi - ha aggiunto Giorgio Napolitano - giudicherete voi e naturalmente il parlamento».
TRATTATIVE - Sciolto l'«ingorgo» istituzionale che ha visto la nomina dei presidenti delle Camere e l'elezione e l'insediamento del capo dello Stato, a più di un mese dalle elezioni del 9 e 10 aprile per Romano Prodi è così arrivato il momento della presentazione e del giuramento del suo governo. L'elenco è stato ultimato nella notte, nel corso di un ultimo confronto fra i partiti della maggioranza sulla distribuzione delle deleghe. E il Professore, dopo il tira e molla degli ultimi giorni che ha visto protagonisti prima Ds e Margherita e poi anche le forze minori dell'alleanza, ha finalmente sciolto la riserva. E così il nuovo governo si è presentato davanti al capo dello Stato per il giuramento. 17 maggio 2006
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